Mentre continua nel comasco la corsa contro il tempo per il ripristino completo della viabilità nelle strade ancora bloccate da frane e smottamenti è arrivata nelle scorse ore la solidarietà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Conferenza episcopale, il cardinal Gualtiero Bassetti.

Il presidente della Repubblica ha contattato mercoledì in serata il presidente della provincia Fiorenzo Bongiasca:

«Questa sera – ha raccontato il presidente della Provincia di Como – ho ricevuto una telefonata del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto rappresentarmi la vicinanza sua e delle istituzioni ed esprimere solidarietà, per mio tramite, alla popolazione comasca e ai Sindaci del nostro territorio duramente colpiti dagli eventi alluvionati di questi giorni. Il Presidente Mattarella mi ha detto che, conoscendo il nostro territorio, ben comprende le difficoltà che stiamo vivendo e mi ha invitato a contattarlo direttamente per qualsiasi nostra esigenza. L’ho ringraziato per l’attenzione, e ho potuto riferirgli  il grande lavoro che, con la supervisione del nostro Prefetto, Andrea Polichetti,  Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione civile, tecnici provinciali e comunali e volontari stanno facendo».

Nelle stesse ore il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinal Gualtiero Bassetti, ha espresso – in una nota rilanciata dall’agenzia Sir, la sua vicinanza alle popolazioni italiane colpite dal maltempo e dagli incendi negli ultimi giorni. Tra queste anche le comunità del comasco.

Il cardinal Bassetti  esprime “gratitudine” a quanti – Forze dell’ordine, Protezione Civile e volontari – si stanno adoperando per bonificare le aree colpite e portare soccorso e solidarietà concreta e assicura “la mia preghiera e quella di tutta la Chiesa che è in Italia, stringendoci attorno a quanti hanno perso casa e lavoro”. “Rivolgo infine un appello affinché, come chiede Papa Francesco, tutti si prendano cura della madre Terra, vincendo la tentazione dell’egoismo che ci rende predatori – conclude il presidente della Cei -, coltivando il rispetto per i doni della creazione, adottando un nuovo stile di vita e promuovendo una società attenta al Creato”.