Domenica 3 ottobre è stata una “giornata storica” per la parrocchia di Maccio: è infatti stato inaugurato l’oratorio appena ristrutturato e lo si è fatto nella giornata della festa patronale della Vergine del Rosario. “Viviamo in un tempo in cui non si sa se aprire o chiudere gli oratori – ha commentato don Gigi Zuffellato, parroco – ma noi non abbiamo mai avuto dubbi: il nostro oratorio non è mai stato chiuso, anche tra polvere e martelli pneumatici, l’oratorio c’è, anche durante il cantiere, perché i mattoni veri, le persone, restano. Le nostre scelte future sono di avere cura dei bambini e ragazzi, riprendiamo da loro l’importanza dell’esperienza dell’essere figli di Dio. Il grande grazie di un’intera comunità, dopo il taglio del nastro, è volato in cielo con i palloncini colorati dati in mano ai più piccoli. I bambini, che don Gigi ha voluto fossero in prima fila testimoni dell’evento, al pari delle autorità religiose e civili, sono i protagonisti.

“Rinnovo il grazie – ha continuato don Gigi – al consiglio pastorale, al consiglio dell’oratorio (la cui chiave è stata data simbolicamente al consigliere più giovane), al consiglio affari economici e poi ai sacerdoti nativi di Maccio e a quelli che hanno guidato la comunità, da don Andrea Bernasconi (che con i benefattori volle il primo salone del cinema dell’oratorio nel 1953) a don Enrico Verga (che lo ampliò e inaugurò una nuova porzione di fabbricato nel 1983) a don Luigi Savoldelli (che iniziò a pensare ad un oratorio più grande) e ai vicari che negli anni sono passati da Maccio”. La “vera” benedizione è anche quella del lavoro generoso e onesto dei tanti volontari, degli animatori, degli operai, delle ditte fornitrici che ci sono venute incontro, di tutti coloro che hanno donato. In rappresentanza del vescovo Oscar, è intervenuto don Alberto Pini, direttore del Centro missionario diocesano e vicario episcopale per la pastorale: “Dio ci dice che la solitudine, stare soli, essere messi da parte, non è cosa buona perché non genera vita. Serve la relazione. Guardiamo all’oratorio, esperienza di vita, tempo di crescita, intreccio di persone.” I lavori sono iniziati nell’ottobre 2018 e dopo tre anni e 800 mila euro investiti (di cui 500 mila donati dalla gente attraverso piccole iniziative) i grandi spazi dell’ex salone del cinema sono stati riconvertiti in due grandi sale polifunzionali, una al piano terra ed una al primo piano, la cucina, il piazzale, i servizi. “Questa ristrutturazione è figlia della tenacia – ha detto Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale, poiché Regione Lombardia è tra i finanziatori dell’opera – l’educazione è cosa del cuore, diceva san Giovanni Bosco e qui è così, in un ambiente sano pieno di valori e speranza.” I lavori non sono terminati a Maccio, presto il Comune inizierà la riqualificazione della piazza del santuario: “L’amministrazione comunale sa che questa è una comunità viva – ha commentato il vice sindaco Paolo Veronelli – che i giovani possano prendere spunto dall’esempio di chi ha lavorato per questo nuovo oratorio”.