Sta per chiudersi, anche nel comasco, la stagione micologica e l’attenzione al consumo di funghi, anche conservati, deve rimanere molto alta.
A lanciare un appello è ATS Insubria che raccomanda gli appassionati di affidarsi agli ispettorati micologici in attività su tutta la regione sin dal 1990, presso i quali è possibile far verificare la commestibilità dei funghi raccolti.
Trovate qui luoghi e orari degli ispettorati micologici del territorio.
Sul territorio di ATS Insubria sono operativi numerosi sportelli, distribuiti su più sedi, per facilitare l’accesso a tutti i cittadini, presso queste strutture è possibile far verificare gratuitamente la commestibilità dei funghi raccolti e ricevere i consigli più adeguati su come trattarli prima del consumo – pulizia, quali parti non consumare, tempi di cottura, ecc. -, e indicazioni precise su cosa fare nel caso si verificassero problemi in seguito al consumo dei funghi. È infatti importante sapere che tutti i funghi contengono tossine che possono essere termostabili (cioè anche dopo prolungata cottura permangono provocando sindromi importanti) o termolabili (con la pre-bollitura prolungata e successiva cottura le tossine vengono eliminate), come nel caso dell’Armillaria mellea volgarmente detta “chiodino”.
L’adeguata informazione, inoltre, consente di evitare la raccolta di esemplari troppo vecchi e/o alterati di specie commestibili.
Con le recenti abbondanti piogge di questi giorni sono spuntati svariati chiodini nei boschi e nella pianura e con loro anche altre specie di funghi tossici, che possono portare alla morte, tra questi anche la famigerata Amanita phalloides, che come altre specie contiene quantità elevate di alfa-amanitina: sono sufficienti 20 gr. di una di queste specie per avere intossicazioni gravi, anche mortali, che in taluni casi possono portare al trapianto di fegato. L’intossicazione più frequente e più grave è la sindrome falloidea, determinata dall’ingestione di Amanita phalloides, Amanita verna, Amanita virosa, ma anche da altri funghi come le Lepiote di piccola taglia: la tossicità è legata alla presenza di amatossine.
In caso di comparsa di sintomi a seguito di ingestioni di piatti a base di funghi spontanei, a maggior ragione se si tratta di funghi non controllati, è necessario recarsi con tempestività al Pronto Soccorso e non tentare per nessuna regione di curarsi da soli! Si raccomanda inoltre, di portare con sé tutti gli avanzi di funghi – cotti, crudi, resti di pulizia – e se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, è indispensabile contattarli immediatamente e inviarli al Pronto Soccorso.
«Numerosi raccoglitori fanno incetta di cospicui esemplari di funghi spesso non rendendosi conto dei rischi che possono correre – spiega il dott. Gianni Giana, ex direttore del Laboratorio analisi e Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera S. Anna di Como e referente scientifico del Gruppo Micologico Cantù e Como, Componente del Comitato Scientifico Nazionale dell’Associazione Micologica Bresadola – poiché tra i funghi vi sono anche le specie tossiche che possono provocare il decesso. I funghi mortali sono ben noti ai micologi, che sono in grado di riconoscere le specie che contengono alfa-amanitina, la tossina più pericolosa che produce danni irreversibili. Il riconoscimento dei funghi richiede formazione ed addestramento, dato che i funghi si presentano con forme molto variabili soprattutto per l’influenza delle condizioni ambientali e climatiche: è, quindi, sempre utile una verifica da parte di un micologo. Bisogna evitare l’utilizzo di metodi empirici di riconoscimento dei funghi velenosi basati su credenze popolari, ancora molto diffuse. Si possono commettere anche gravi errori dando credito ad affermazioni relative alla rimozione delle tossine dei funghi, togliendo alcune parti dagli esemplari».
ATS Insubria raccomanda infine di verificare sempre il contenitore dei funghi freschi spontanei acquistati presso esercizi commerciali, che devono essere muniti di etichetta attestante l’avvenuto controllo micologico da parte di ATS, unico ente autorizzato a tali controlli. Nel caso non sia presente il cartellino di controllo se ne sconsiglia l’acquisto.