Siamo quattro ragazze tra i 20 e i 28 anni, diverse tra noi per origini, formazione ed interessi, ma tutte accomunate dal desiderio di vivere una nuova esperienza aderendo ad un’iniziativa proposta dal Vescovo Oscar Cantoni.

Nella settimana tra il 12 e il 20 marzo siamo state ospitate nella sua casa, seguendolo in alcuni dei suoi impegni diocesani, e allo stesso tempo vivendo la fraternità all’interno della nostra quotidianità. In quei giorni eravamo tutte chiamate a non interrompere i nostri impegni giornalieri, universitari o lavorativi, ma allo stesso tempo a vivere pienamente momenti tra di noi, in un’ottica di condivisione. Abbiamo avuto molte occasioni di incontro con figure che hanno rappresentato per noi delle “persone luce”, per la loro capacità di accompagnarci in questo percorso e averci fatto comprendere il senso e la bellezza di una vita condivisa. Francesca è stata la persona con cu più siamo entrate in relazione durante questa esperienza, nella semplicità del suo supporto e nella gentile concessione di teglie e forno per cucinare pane, torte e biscottini.

Nel ricordo, ognuna di noi custodisce questa settimana come un dono che ci ha permesso di sperimentare concretamente e di toccare con mano quanto Gesù disse ai suoi discepoli: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18, 20). È stato bello vedere quel “dove” abitato e visitato dai tanti amici che ci sono venuti a trovare e che hanno condiviso con noi momenti semplici ma significativi. In quelle occasioni abbiamo visto il miracolo della comunione, che permette di assaporare come la diversità e la bellezza di cui ognuno siano uno stimolo arricchente che ci spinge a ringraziare il Padre dell’amore così gratuito e abbondante ricevuto. Si scopre che l’amicizia, nata o alimentata, è l’essenza della nostra gioia e della nostra vita; che il tuo prossimo, parlando di sé e manifestando chi è in modo unico e originale, testimonia l’amore e la tenerezza di un Altro. Si sperimenta quanto sia vera la preghiera della Chiesa che dice: «poiché è dando, che si riceve; dimenticando se stessi, che si trova; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si resuscita a Vita Eterna».

Per questa ricchezza ricevuta non possiamo che ringraziare e sperare per noi un periodo di fraternità come discernimento di vita: nei nostri cuori sono scolpiti i singoli volti amici, i gesti di affetto e di attenzione che profumano già di eternità.

Maria Pia, Claudia, Anna, Cristina

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