L’onda di Alessandro Rapinese si è abbattuta come uno tsunami sulla città di Como. Indietro al ballottaggio, due settimane fa, rispetto a Barbara Minghetti, candidata del Centrosinistra, nella tornata elettorale di domenica 26 giugno ha ribaltato ogni pronostico, con una rimonta che ha quasi dell’incredibile. Il 12 giugno Rapinese aveva ottenuto 8.443 voti (pari al 27,32%), contro i quasi 12.173 (39,40%) di Barbara Minghetti.

Al termine della “conta”, domenica sera, i voti raccolti dall’esponente civico sono stati 14.067 (55,36%), quasi 800 in più di Mario Landriscina cinque anni fa, mentre Barbara Minghetti si è fermata a 11.345 (44,64%). Rapinese ha vinto un po’ ovunque, ma in particolare nelle periferie, che con lui erano apparse piuttosto tiepide due settimane fa. Sarà il primo sindaco alla guida della città lariana di fatto “libero” da ogni condizionamento o appoggio delle formazioni politiche tradizionali. A sostenerlo infatti “soltanto” la lista civica “Rapinese sindaco”. Al palo il centrodestra, diviso e disilluso, che per la prima volta nella storia di questa città non ha nemmeno avuto i numeri per giocarsela al ballottaggio e che il 26 giugno ha preferito puntare in ordine sparso su sul candidato civico; e il centrosinistra, che forse ha pagato l’eccessiva sicurezza dopo l’abbuffata di consensi del primo turno.

Restando sui numeri: al ballottaggio hanno votato poco meno di 26 mila comaschi, pari al 35,7% degli aventi diritto, dato basso, sulla stessa linea del 35,8% di 5 anni fa.

Tanti volti nuovi e grande entusiasmo si respirava lunedì pomeriggio dentro la sala consiliare di Palazzo Cernezzi per la prima dichiarazione pubblica del nuovo sindaco. I nomi della squadra saranno resi noti nelle prossime ore.

Trovate qui il primo discorso ufficiale di Rapinese presso la sala consiliare di Palazzo Cernezzi, a Como.

Ed ora per Rapinese, da 15 anni sulle barricate dell’opposizione in Consiglio comunale, inizia un’avventura nuova, profondamente diversa dal passato, che richiederà capacità di ascolto, mediazione, impegno per costruire dentro una città che ha bisogno di una politica che si misuri nella concretezza dei fatti. «Como ha perso 30 anni – ci aveva detto lo stesso Rapinese qualche giorno fa – e non perderà nemmeno un secondo. Un mandato elettorale dura solo 1825 giorni: bisogna correre».

Tra i primi a congratularsi con il neo primo cittadino anche il vescovo di Como mons. Oscar Cantoni “Caro sindaco Rapinese – le parole del Vescovo – le auguro di vivere questo suo mandato quale coraggioso costruttore di ponti, artigiano di pace e di solidarietà con tutti, disposto ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia.  Conti sulla mia leale collaborazione per la promozione del bene comune”. Felicitazioni a cui è seguito, da parte del presule, anche l’invito a prendere parte al Concistoro in occasione del quale, il prossimo 27 agosto, mons. Cantoni sarà creato Cardinale.