Sono circa duecento i pellegrini della diocesi di Como presenti a Lourdes con le sottosezioni Unitalsi di Como e di Sondrio. Fra loro ci sono anche due gruppi di studenti provenienti dalle scuole superiori di Morbegno e del Collegio Gallio di Como. Martedì li ha raggiunti il Vescovo, il cardinale Oscar Cantoni, proveniente da Roma, dove è stato canonizzato Giovanni Battista Scalabrini. La mattina di mercoledì 12 ottobre, nella Basilica San Pio X, il cardinale ha presieduto la Santa Messa internazionale.
«I sacerdoti sono stati incaricati da Maria, apparsa a Lourdes a santa Bernadetta Soubirous, di costruire una cappella per poter convenire qui, quali figli amati e tanto attesi. Era la XIII apparizione, il 2 maggio del 1858». Questo l’incipit dell’omelia del cardinale. «È un mandato ancora attuale oggi, a tal punto che accorrono qui tanti pellegrini, in questo luogo particolare di grazia, ossia di rigenerazione spirituale, luogo di rico0nciliazione e di ripresa della vita nuova, provenienti da ogni parte del mondo, persone bisognose di consolazione, di luce e di speranza. E tra questi oggi siamo noi, radunati da Maria in questa assemblea liturgica. Come in ogni Messa, anche noi annunciamo con fiducia e proclamiamo la fede della Chiesa: ossia innanzitutto la morte in croce del Signore, che non è una sconfitta, né un segno di debolezza, ma il luogo più grande dell’amore oblativo di Cristo verso Dio Padre e insieme la prova più luminosa e convincente della fedeltà di Cristo verso ogni uomo, suo fratello, a cui vuole restituire la dignità filiale».
«Proclamiamo quindi con gioia la risurrezione di Cristo – ha aggiunto il Vescovo – , annuncio insperato e sconvolgente, quale premio che Dio padre gli ha offerto. Accolto nella gloria, primogenito di quanti, uniti a Lui, vivono la vita fino al dono supremo di sé. In questo modo, annunciando la risurrezione di Cristo, i discepoli di Gesù affermano con certezza che l’amore non è sconfitto e perdente, ma è il segno del trionfo della pienezza della vita di Cristo, totalmente donata e offerta a ogni uomo. La morte è stata sconfitta dalla vittoria della luce sulle tenebre, dell’amore sulle forze del male, dalla vita che non avrà fine. Come testimoni della vita nuova, offerta a noi nel Battesimo, viviamo, infine, nella attesa della venuta di Cristo nella gloria. Egli, con il dono del suo Spirito, quali figli di Dio Padre e suoi discepoli, ci invia ogni giorno nel mondo quali testimoni della sua risurrezione, segno di una vita trasfigurata dall’amore. Vogliamo essere uomini e donne che diffondono nel nostro ambiente, segni efficaci di risurrezione dentro un mondo spesso sconsolato e diviso, generando così occasioni di fraternità e di solidarietà: è la vittoria della vita nuova».
«Questo è il cuore dell’annuncio cristiano, la forza inesauribile che la Chiesa ci ha trasmesso lungo i secoli a partire dall’annuncio degli Apostoli, testimoni viventi della morte e risurrezione del Signore. È vero che molte volte, ci ricorda papa Francesco, sembra che Dio non esista: vediamo infatti ancora ingiustizie, cattiverie, indifferenza e crudeltà che non diminuiscono. Eppure, l’essere umano sperimenta che il bene ritorna a sbocciare e a diffondersi in modo insperato. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, anche dentro situazioni che sembravano irresistibili. È il frutto sempre attuale e vivo della forza della risurrezione del Signore. A noi la gioia di constatare questo movimento di vita nuova, che si sviluppa a partire da noi stessi e da quanto permettiamo, con la nostra libertà, che il Risorto operi e ci trasfiguri».
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