«A onore di Dio Onnipotente e dei santi Pietro e Paolo ti affidiamo il titolo di Santa Maria Regina Pacis in Monteverde». Queste le parole della formula con cui papa Francesco, creando cardinale presbitero il Vescovo di Como Oscar Cantoni, lo ha designato, nel Concistoro dello scorso 27 agosto, titolare della chiesa di Maria Immacolata Regina Pacis nel quartiere romano di Monteverde. Poiché il pontefice è il Vescovo di Roma, a chi entra nel collegio cardinalizio viene affidata una parrocchia di Roma stessa: una modalità simbolica per significare l’unità del Vescovo con il proprio clero. Giovedì 8 dicembre, alle ore 17.00, per il cardinale Cantoni, che si è già recato in visita privata per una prima conoscenza, ci sarà il rito di presa di possesso della parrocchia. Questo non significa che il Vescovo avrà autorità su quella comunità, «siamo lieti, però, di avere un titolare italiano, con il quale sarà bello incontrarsi», commenta il parroco don Francesco Tomasoni. Prima del cardinale Cantoni, infatti, titolari della Regina Pacis di Monteverde sono stati due cardinali indiani e uno spagnolo (l’emerito di Toledo, già primate di Spagna, deceduto lo scorso mese di gennaio). La comunità si trova a Monteverde vecchio, in una zona incastonata fra il Gianicolo e Trastevere. Un quartiere nato come popolare, per accogliere molti dipendenti dei ministeri (in particolare quello dell’Istruzione) e oggi divenuta una realtà residenziale scelta da imprenditori, sportivi e attori. Oltre 8mila abitanti, sede di una ventina di realtà religiose, la chiesa di Maria Immacolata Regina Pacis quest’anno compie 80 anni, mentre i Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione, che reggono la parrocchia fin dalla sua nascita, chiamati a questo compito nel 1913 da papa Pio X, festeggiano quest’anno i 100 anni dell’inaugurazione della loro Casa generalizia proprio accanto alla chiesa. Dei quattro sacerdoti presenti, ben tre sono lombardi, a partire dal parroco, tutti provenienti dalla provincia di Brescia. «Ci sentiamo tutti un po’ a casa», dice cordiale don Francesco.
IL RITO DI PRESA DI POSSESSO
Il rito della presa di possesso prevede l’accoglienza del cardinale nello spazio antistante il portone principale la chiesa, con il bacio del crocifisso che viene presentato al celebrante appoggiato su un cuscino. Segue l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta. Durante la Messa viene letta la Bolla Papale di nomina. Al termine del rito viene data lettura del Rogito della presa di possesso, che viene firmato dal cardinale e dai testimoni presenti.
LA BOLLA PAPALE – IL TESTO
Il Vescovo Francesco, Servo dei Servi di Dio, invia il suo saluto e la sua benedizione al Venerabile Fratello Oscar Cantoni, Vescovo di Como, eletto cardinale della Santa Romana Chiesa. Poiché a noi è sembrato giusto cooptare te, venerabile fratello, dotato di eccellenti qualità e benemerito della Chiesa Cattolica, nel collegio dei Padri Porporati, in questo concistoro, per la nostra potestà apostolica, ti proclamiamo solennemente cardinale presbitero, con tutti i diritti e i doveri propri dei cardinali del tuo ordine, assegnando a te l’insigne Chiesa di questa alma città di Santa Maria Regina Pacis in Monteverde, al cui rettore, clero, e a tutti gli altri che nella medesima sono impegnati, raccomandiamo paternamente, quando ne prenderai possesso, di accoglierti con animo gioioso e onorarti con molto affetto. Inoltre, mentre proviamo una grandissima gioia perché, eletto nel senato della Chiesa Cattolica, tu sei di aiuto a noi per espletare gli incarichi più ragguardevoli e sei motivo di onore per la Sede romana, leviamo intense preghiere a Dio benevolentissimo perché ti colmi dei suoi doni e della grazia e sempre ti fortifichi con il suo aiuto. Dato a Roma, Laterano, il giorno 27 del mese di agosto, nella memoria di Santa Monica, nell’anno del Signore 2022, decimo del nostro Pontificato.
LA STORIA DEL QUARTIERE DI MONTEVERDE
Il progetto di costruire una nuova chiesa a Monteverde risale a inizio Novecento. Detto anche “Monte d’oro” per via delle sfumature di volta in volta verdastre o dorate del tufo che costituiva il suo substrato, nell’anno 1900 il XII quartiere di Roma era una collina percorsa solo da qualche vecchia strada rurale. A seguito del piano regolatore del 1909, destinato a cambiare il volto della città, iniziò la prima espansione urbana del quartiere, caratterizzato dai tipici villini liberty con giardino, presenti ancora oggi. Essa vide sorgere abitazioni di carattere sia signorile che popolare, chiese e strade. Insieme ad uno sviluppo edilizio e sociale tanto serrato, andava nascendo parallelo un forte senso identitario di quartiere, quasi che Monteverde fosse più un paese a sé stante che un quartiere parte di una capitale: un sentimento che si respira ancora oggi. Nel 1914, il superiore generale della comunità acquistò per 14 lire il terreno sul quale sarebbe sorta la nuova chiesa. L’11 luglio dell’anno successivo, dove oggi si trova il campetto dell’oratorio, fu inaugurata la prima chiesa. Al termine del primo conflitto mondiale, il nuovo Pontefice, Benedetto XV, proseguì sulla strada tracciata dal suo predecessore, Pio X. Egli conservava un attaccamento particolare per Monteverde, quartiere che lo accolse più volte per lunghe passeggiate quando ricopriva la carica di Sostituto della Segreteria di Stato. Già per la cappella provvisoria, infatti, si prodigò in diversi doni. A lui si deve l’intenzione di dedicare la futura chiesa all’Immacolata “Regina della Pace”. In quel periodo tutte le attività dipendevano ufficialmente dalla parrocchia di Santa Maria in Trastevere. Con la crescita del quartiere e il conseguente aumento della popolazione, si sentì la necessità di costruire una chiesa più capiente. Venne ripreso il progetto precedente la guerra, in stile neo gotico francese, al quale fu aggiunta una cripta in ricordo delle vittime della prima guerra mondiale. Con l’approvazione di Papa Pio XI, il 29 marzo 1925 il Cardinal Basilio Pompili pose la prima pietra. Appena un anno più tardi (maggio 1926), i lavori si interruppero per mancanza di fondi. La Santa Sede, nel marzo del 1931, intervenne direttamente, acquistò l’intero complesso e ne assunse la direzione. Dal 25 marzo 1932 la chiesa fu eretta a parrocchia da Pio XI con la costituzione apostolica “Iam Pridem” e le fu conferito il titolo di Santa Maria Regina Pacis. Il cantiere riprese nel 1940, su progetto dell’architetto italiano Tullio Rossi (1903-1995), tra i più importanti progettisti di nuove chiese a Roma. La chiesa fu dedicata l’11 aprile 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale. Da qui è ancora più significativo il nome di Regina della Pace. Nel 1969, con decreto di Papa Paolo VI, la chiesa parrocchiale Regina Pacis è stata elevata alla dignità di titolo presbiterale cardinalizio, per due motivi: per la necessità di creare nuovi titoli, visto l’aumento dei cardinali, e per la riconosciuta bellezza della struttura, come una delle più interessanti fra le chiese nuove di Roma.