Domenica 26 marzo è in programma la tradizionale Marcia provinciale per la Pace del territorio della provincia di Como. L’iniziativa, che rilancia lo slogan “Nessuno può salvarsi da solo” assume le richieste della mobilitazione “Europe for Peace” per una risoluzione negoziale del conflitto in Ucraina, la messa al bando delle armi nucleari e la riduzione delle spese militari in favore della transizione ecologica, dello Stato sociale, del lavoro dignitoso.

Il programma prevede il ritrovo alle ore 14:00 in Piazzale Montesanto (di fronte alla Caserma De Cristoforis) a Como. Gli interventi finali sono previsti dalle ore 16 in piazza Cavour a Como.

“La minaccia nucleare incombe sul mondo – si legge nel documento diffuso da Europe for Peace in cui si invoca alla fine del conflitto -. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.

Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza. L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.

Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta.

Insieme con papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili ”. Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.

Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione”.

La manifestazione sarà animata da diverse voci del pacifismo locale e nazionale. Concluderanno Tiziana Volta (Mondo senza guerre e senza violenza) e Norberto Julini (coordinatore di Pax Christi Italia).

Tiziana Volta è stata coordinatrice della prima e della seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza in Italia ed è la principale referente italiana per la diffusione dei semi degli alberi sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.

Norberto Julini, valsesiano di Varallo in provincia di Vercelli e diocesi di Novara, già insegnante di italiano e storia, con precedenti esperienze politiche ed amministrative, è impegnato da anni nella campagna Ponti e non Muri di Pax Christi.