Venerdì 26 maggio tutte le diocesi della Lombardia si recheranno in pellegrinaggio al Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio (Bg). In quell’occasione, durante la celebrazione eucaristica delle 10.30, presieduta dall’arcivescovo di Milano e metropolita, monsignor Mario Delpini, e concelebrata da tutti i presuli lombardi, quello di Caravaggio sarà elevato a santuario regionale. «Sarà una gioia – afferma il nostro Vescovo, cardinale Oscar Cantoni – vivere il riconoscimento di Caravaggio insieme alle Chiese sorelle di Lombardia. Sarà un momento, uniti nel nome di Maria, per fare esperienza della consolazione che lei può donarci, nel dono della misericordia e della pace».

La decisione di elevare Santa Maria del Fonte a santuario regionale «è una scelta che nasce dal grande affetto per questo luogo», ci spiega il vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni, diocesi nella quale il santuario sorge (pur essendo in provincia di Bergamo). «Qui – aggiunge – si svolgono i periodici incontri della Conferenza episcopale lombarda e qui tantissimi pellegrini giungono ogni anno per accogliere e meditare il messaggio di amore che da qui si irradia».

Quella del Santuario di Santa Maria del Fonte è una storia antica: nel 2032 si festeggeranno i 600 anni dell’Apparizione. «L’origine dell’attuale Santuario – spiegano dalla diocesi di Cremona – è dovuta all’Apparizione della Vergine a una giovane contadina di Caravaggio, Giannetta de’ Vacchi, che il 26 maggio 1432 si era recata al prato Mazzolengo a falciare l’erba per gli animali. Secondo la tradizione, alle cinque del pomeriggio le apparve Maria, che ebbe per lei parole di pace e consolazione e la incaricò di recare un messaggio di penitenza per i suoi compaesani e un invito a far costruire una chiesa sul luogo in cui apparve». Da allora, aggiungono, «un afflusso ininterrotto di fedeli e malati segna la storia secolare del Santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio. Dov’era apparsa la Madonna sgorgò una fonte d’acqua».

«In questi anni – spiega ancora il vescovo Napolioni – l’accoglienza presso il Santuario si è sempre più qualificata, con i momenti di preghiera, le celebrazioni, la liturgia, la celebrazione del sacramento della penitenza, la vicinanza alle persone malate e sofferenti, l’attivazione di un centro di pastorale familiare… Il Santuario, dunque, vuole essere un’espressione concreta di quella “Chiesa-ospedale da campo” che sa farsi vicina a tutti, attenta alle esigenze di ciascuno. Inoltre, vorremmo, sempre più, creare una “rete” per unire i santuari mariani presenti nella nostra regione». Nel giorno dell’Apparizione, il prossimo 26 maggio, il pellegrinaggio a Caravaggio «sarà un’occasione preziosa per vivere il legame concreto con Maria, che è sempre molto presente in tutti i fedeli – osserva ancora il Vescovo di Cremona –. Maria ci fa incontrare Gesù, è un punto di riferimento importante in questo nostro tempo segnato da tante ansie e incertezze. Maria è memoria di Vangelo e si fa vicina a noi in una dimensione semplice, di famiglia. Ricordo con piacere – conclude monsignor Napolioni – una frase che ripeteva spesso monsignor Franco Festorazzi: “abbiamo bisogno di Maria, della sua figura umile, in questo mondo così fragile”… Trovo che questa sua osservazione sia quanto di più attuale per i giorni nostri».

Per partecipare è possibile rivolgersi al Servizio diocesano pellegrinaggi, il martedì e giovedì, dalle 10.00 alle 12.00: telefono 031.3312232.