Serata Pro-Ucraina sabato 24 giugno presso il campo dell’oratorio di Maccio (Co). Lo scopo è raccogliere fondi per il progetto “Ricostruiamo Izjum”, una città martire che si trova nell’Oblast di Kharkiv, a circa 100 km da Bakhmut. A Izjum, duramente colpita all’inizio della guerra e poi liberata dall’occupazione russa nell’autunno dello scorso anno, è stata anche trovata una fossa comune con 440 corpi. Il progetto di ricostruzione è portato avanti da Frontiere di Pace, un gruppo di volontari che ha base nella parrocchia di Maccio ed opera insieme a quella di don Giusto Della Valle a Rebbio e al coordinamento delle missioni pro-Ucraina raccogliendo e portando aiuti umanitari alla popolazione martoriata dalla guerra.
Sabato sera, dopo la cena su prenotazione, ci sarà un momento dedicato a danze popolari ucraine, seguito da una testimonianza di ucraini e di volontari che hanno compiuto numerosi viaggi per portare aiuti. Alle 21.30 ci sarà poi il concerto della band folk rock comasca i Menagrama.
«Alcuni nostri volontari sono stati a Izjum lo scorso febbraio – racconta Nicola Gini di Frontiere di Pace – qui hanno preso contatti e hanno portato aiuti, in particolare cibo e vestiti per l’inverno e adesso sono emerse tre esigenze, in primis sistemare la biblioteca comunale che nella prima fase della guerra ha visto distrutti tutti i serramenti e le vetrate ed è stata temporaneamente sistemata con dei pannelli di legno. Adesso il nostro impegno sarà quello di aiutare nella ritinteggiatura degli spazi interni e allestire un’area lettura per bimbi e ragazzi e lo faremo insieme al “Claun il Pimpa” attivo in tutto il mondo in contesti di conflitto bellico». Ad agosto, quindi, partiranno alla volta di Izjum una decina di volontari, tra cui Donato Lucarelli, un carabiniere, ora in pensione, di Uggiate Trevano che è già andato quattro volte in Ucraina. «L’ultimo viaggio l’ho fatto a maggio – racconta Donato – e sono andato a Kherson dove ho sentito molto chiaramente i bombardamenti, uno anche vicino a noi. Molti mi chiedono se non ho paura ad andare in un paese in guerra, ma devo dire che la paura ti passa quando sei lì, soprattutto quando entri in contatto con la popolazione ucraina e vedi il loro sorriso e senti il loro grazie, qualunque cosa tu gli dia, anche una semplice caramella». Oltre alla sistemazione della biblioteca i volontari si occuperanno anche di altri due progetti: «Lavoreremo nella Chiesa greco-cattolica del grande Santo Martire Yuri – prosegue Nicola – che ha bisogno di ricostruire una sala polifunzionale a servizio della comunità e poi ci daremo da fare per raccogliere fondi per un nuovo allestimento dell’ospedale, anche questo bombardato, e noi in particolare ci occuperemo del reparto di oftalmologia. Quindi il nostro intento, attraverso la cena di sabato 24, sarà quello di iniziare a raccogliere fondi per questi tre grandi progetti».
Qui sotto le immagini dei volontari di Frontiere di Pace in viaggio in questi giorni per portare aiuti a Izjum. Potete seguirli sulla loro pagina Facebook
La raccolta dei fondi incomincerà dunque con la cena, che tra l’altro non dimenticherà nemmeno gli alluvionati dell’Emilia-Romagna, devolvendo loro l’incasso della vendita dello gnocco fritto, proseguirà con una lotteria appositamente studiata, ma soprattutto vedrà l’aiuto delle numerosissime persone che, da un anno a questa parte, continuano a dare una mano offrendo aiuti economici e cibo, le due priorità attuali.