«Salviamo l’Abbazia dell’Acquafredda e ricollochiamola nella storia di questa comunità». È quasi un grido quello del sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, e delle persone che in questi anni hanno lavorato, in silenzio, per provare a ridare un futuro ad un luogo simbolo del nostro territorio che ormai da anni versa in stato di abbandono. Tra loro i membri del comitato civico nato spontaneamente per la rigenerazione del complesso, il rettore del Santuario della Madonna del Soccorso, don Sergio Tettamanti, ma anche i proprietari dell’immobile, la Provincia Lombarda dei frati minori cappuccini, rappresentati dal vicario generale fra Daniele Rebuzzini.
La sfida non è però facile perché gli anni di mancato utilizzo e la mancanza di manutenzione pesano su una struttura che necessita di importanti lavori di messa in sicurezza. Il sindaco Guerra non si sbilancia, ma lascia intendere che un eventuale intervento richiederà diversi milioni di euro.
L’INIZIATIVA
C’è però un’importante novità che è stata presentata lo scorso 16 febbraio nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in comune a Lenno: la disponibilità dei frati a concedere a titolo gratuito il complesso al Comune di Tremezzina e la costituzione di un tavolo di co-progettazione che possa radunare tutte le realtà interessate alla rigenerazione dell’Abbazia.
«La Provincia di Lombardia dei frati minori cappuccini ha aderito alla richiesta del Comune di coinvolgere l’abbazia in un intervento di recupero architettonico e riutilizzo sociale. – ha spiegato fra Rebuzzini – Una volta che il tavolo di co progettazione avrà elaborato un progetto che ne assicuri un utilizzo e finalità compatibile con la sua storia, verificando la sostenibilità anche economica dell’intervento, la Provincia di Lombardia dei frati minori cappuccini è disponibile ad avviare l’iter necessario al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti autorità canoniche e civili per la messa a disposizione anche a titolo gratuito dell’Immobile al Comune».
Una sfida raccolta dal Comune di Tremezzina che ha accettato di farsi carico del ruolo di garante del lavoro del tavolo.
IL TAVOLO
Al tavolo di co-progettazione possono partecipare tutti i soggetti interessati che soddisfino i criteri contenuti nell’avviso pubblico che è pubblicato sull’albo comunale: organizzazioni, associazioni, enti, civili e religiosi, no-profit impegnati negli ambiti della cultura, dell’accoglienza turistica, dell’agricoltura sociale e dell’inclusione. La scadenza per le candidature è fissata per il 18 marzo prossimo. Dalla costituzione del tavolo si aprirà un orizzonte temporale di un anno in cui i soggetti dovranno elaborare un dossier finale comprendente non solo il progetto di recupero architettonico, ma anche presentare un modello sostenibile di gestione. Inizierà poi la fase, altrettanto complessa, di reperimento dei fondi e di affidamento dei lavori. «Arriviamo da un lungo percorso che ha coinvolto l’amministrazione, i Cappuccini e importanti realtà sociali della nostra comunità – ha spiegato il sindaco Guerra – Oggi per Tremezzina è un giorno importante perché decidiamo insieme e con coraggio di dare un futuro concreto all’Abbazia. Il Comune sarà garante dell’operazione, come richiesto dagli stessi frati, ma in una logica di cooperazione e mettendo a disposizione le professionalità utili perché si possa condividere un progetto che coniughi i valori di cui sarà portatore con la sostenibilità economica. Siamo un’area che attrae strutture turistiche a 5 stelle, ma spesso a scapito della vivibilità dei nostri residenti. Per questo stiamo lavorando ad una variante del PGT che preveda anche lo sviluppo di abitare sostenibile senza consumo di altro suolo e un modello di sviluppo economico non solo del lusso. L’Abbazia è una grande occasione per sperimentare soluzioni concrete che vadano in questa direzione».
LUOGHI DI FEDE
Del tavolo farà parte anche la Diocesi di Como che nominerà un proprio rappresentante. «L’Abbazia dell’Acquafredda è certamente un simbolo e un luogo profondamente legato alle spiritualità di questi luoghi – ha spiegato don Sergio Tettamenti -. Ci piace l’idea di valorizzarla come uno dei vertici di un triangolo che comprende anche il vicino Santuario della Madonna del Soccorso e dell’Abbazia di San Benedetto in Val Perlana. Per questo come Santuario unitamente alla parrocchia di Lenno e alla pastorale giovanile vicariale siamo parte del Comitato Civico che in questi anni ha lavorato per arrivare fino a qui e continueremo a dare il nostro contributo».