Si è ufficialmente conclusa la procedura di candidatura al tavolo di co-progettazione per ridisegnare il futuro della storica abbazia dell’Acquafredda a Lenno, nel comune di Tremezzina, sul lago di Como. L’iniziativa era stata presentata lo scorso febbraio, raccogliendo la disponibilità dei frati a concedere a titolo gratuito il complesso al Comune di Tremezzina per il rilancio del complesso. Una sfida raccolta dal Comune che ha accettato di farsi carico del ruolo di garante nel disbrigo delle necessarie procedure di legge.

Il futuro tavolo di co-progettazione sarà chiamato a studiare e costruire un modello gestionale sostenibile per la rigenerazione dell’abbazia, che sia orientato al turismo culturale, religioso e spirituale, all’animazione della comunità e alla creazione di opportunità di inserimento lavorativo per giovani e soggetti fragili.

14 sono le organizzazioni (indicate nella tabella sottostante) che sono state ammesse a far parte del tavolo, che si insedierà il 6 maggio alle ore 18. Componenti di diritto con il ruolo di coordinamento e supervisione dei lavori sono il Comune di Tremezzina, la Diocesi di Como e la Provincia di Lombardia dei frati minori Cappuccini.

L’esito dei lavori della Commissione incaricata di valutare le candidature è pubblicato sul sito del Comune di Tremezzina al link dell’Albo pretorio online. Lo trovate QUI.

L’Abbazia dell’Acquafredda fu fondata nel 1143 dall’abate Pietro, un monaco che apparteneva al monastero di Morimondo, casa madre delle abbazie cistercensi. La chiesa annessa fu costruita dieci anni dopo. In seguito a vari passaggi di proprietà e godendo di numerose donazioni e privilegi, l’abbazia fu acquistata nel 1934 dall’ordine dei Cappuccini, e nel 1966 affidata al terzo ordine francescano, e, in seguito, a una comunità femminile di spiritualità francescana detta “Ancelle del Signore”. Da anni inutilizzata, per la carenza di vocazioni, potrebbe oggi ritrovare nuova vita.

L’abbazia negli anni Trenta