Nella sera di mercoledì 27 novembre il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto la Santa Messa nel Santuario della Santissima Trinità Misericordia. Sono trascorsi 14 anni dall’elevazione della chiesa parrocchiale di Maccio a santuario diocesano. «Cari fratelli e sorelle, amati dal Signore; cari parrocchiani di Maccio che ricordate con gioia l’anniversario della istituzione di questo Santuario diocesano, dedicato alla “Santissima Trinità Misericordia”; cari pellegrini che siete qui riuniti per lodare il Signore Dio che, come scrive san Paolo, “per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo”; a tutti il mio invito a ripetere con fede: “Canterò in eterno, o Dio, la tua misericordia!”»: questo il saluto introduttivo del Vescovo.
«Mi unisco con gioia a questa lode dopo che, lo scorso 24 luglio, ho potuto firmare, come Vescovo di Como, il Decreto ufficiale che riconosce, cito alla lettera, “il Nulla Osta per apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale … constatando che il messaggio centrale della suddetta esperienza spirituale è la misericordia come tratto fondamentale dell’identità stessa della Santissima Trinità”»: così ha sottolineato il cardinale. Il quale ha poi aggiunto: «Insieme al Decreto del mio predecessore, monsignor Diego Coletti, del 27 novembre 2010, questo nuovo pronunciamento, autorizzato dal Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede, segna un punto fermo nel cammino di questo luogo di grazia e, cito ancora il decreto, “rassicura coloro che vogliono liberamente aderire a tale esperienza spirituale”. Un cammino di fede – ha ribadito il Vescovo Cantoni – che sarà certamente ancora più intenso nel prossimo anno di grazia 2025, caratterizzato nella Chiesa dal Giubileo ordinario con il tema: “Pellegrini di speranza”. Questo santuario, infatti, è stato indicato dalla nostra Diocesi come uno dei luoghi giubilari nei quali recarsi pellegrini, per sperimentare proprio il dono della misericordia con la grazia dell’indulgenza. Si tratta di un percorso a volte faticoso, per un’autentica e gioiosa conversione al mistero d’amore che ci avvolge fin dal nostro battesimo e ci fa membri della Chiesa, protesa verso la Patria celeste».
Il Vescovo ha quindi commentato il brano evangelico di Giovanni alla luce di alcuni passaggi degli “Scritti” dell’esperienza spirituale di Maccio e ha successivamente spronato tutti a leggere l’ultima enciclica di papa Francesco, “Dilexit Nos” (“Ci ha amati”), «sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù». Un «testo magistrale», lo ha definito il Vescovo: «capace di riportarci al centro della nostra fede. La straordinaria sintonia con gli “Scritti” dell’esperienza di Maccio, non fa che confermare che è l’unico Signore a guidare la sua Chiesa, servendosi di strumenti diversi, secondo le modalità e i tempi che Lui solo conosce».
TRE IMPEGNI PER IL SANTUARIO DI MACCIO:
PER IL VESCOVO, PER I SACERDOTI, PER TUTTI
In chiusura, una proposta di impegni, legati all’esperienza spirituale del Santuario di Maccio e all’avvicinarsi dell’Anno Santo: «Il primo tocca a me – ha riconosciuto il cardinale Cantoni -: far pubblicare quanto prima una ampia sintesi degli “Scritti” nati in questi anni qui a Maccio, superando le difficoltà che ancora sono segnalate dal Dicastero per la Dottrina della Fede. È importante far conoscere quanto accaduto al maggior numero di fedeli, anche diffondendo già ora il testo con le Preghiere del Santuario e il libretto appena pubblicato che ne racconta brevemente la storia. Un secondo impegno vorrei proporlo ai sacerdoti: durante l’anno giubilare organizzare tra confratelli dei momenti di riflessione, studio, preghiera da tenersi qui, proprio per approfondire la spiritualità e la ricchezza donate a noi dalla Santissima Trinità Misericordia. Attraverso i sacerdoti tutto il popolo di Dio potrà così trovare nuovo slancio e conforto nel cammino della fede. Infine, chiedo a tutti quelli che ne hanno la possibilità, insieme ai responsabili di questo Santuario, che ringrazio per il prezioso servizio, di mettersi a disposizione per organizzare nel modo più opportuno dei turni di accoglienza e accompagnamento dei fedeli che verranno come pellegrini nel prossimo Giubileo. Tutti possano fare esperienza di accoglienza e di incontro con la misericordia che ama, perdona, fa rinascere speranza. E mai come in questo tempo ne abbiamo veramente bisogno!».
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Si ringrazia per le foto Mattia CALDERAZZO