In un anno, a Como, è cresciuto del 17% il numero delle persone che, per mangiare, si rivolge alla mensa solidale “Casa Nazareth”. Il dato è fornito dalla Caritas, che traccia il bilancio delle attività del 2024. Da gennaio a dicembre «sono stati serviti 78.357 pasti, con una media giornaliera di 215 presenze (114 a pranzo e 101 a cena)». Erano 66.735 nel 2023 e 57.400 nel 2022. «Sono numeri eloquenti – commenta Gabriele Bianchi, l’operatore di Fondazione Caritas responsabile della struttura – e dimostrano che la mensa, crescendo di anno in anno, è diventata un punto di riferimento indispensabile, a Como, per tante persone in difficoltà».

“Casa Nazareth”, aperta nella sede di via don Guanella dal 2021, dopo la riorganizzazione post pandemia, riesce a rispondere a questa importante povertà alimentare grazie «al prezioso e quotidiano lavoro di 7 operatori, impegnati a rotazione 7 giorni su 7, e affiancati da 230 volontari (una trentina a turno). Senza di loro il servizio non potrebbe esistere. Nel 2024 hanno assicurato oltre 18mila ore di presenza». A sottolinearlo è sempre Bianchi, che esprime il suo ringraziamento «personale e a nome di tutti gli enti coinvolti nel progetto». Ovvero, insieme alla Caritas, i padri e le suore Vincenziane (che gestiscono una seconda mensa solidale, in pieno centro storico a Como, aperta nell’ora di pranzo), le religiose guanelliane e l’organizzazione di volontariato “Incroci”.

Aumento dei pasti significa aumento del bisogno di materia prima e, in questo caso, c’è da registrare una notizia positiva, perché, nel 2024, è cresciuta del 32% la quantità di generi alimentari donata alla mensa, per un totale di 74 tonnellate di cibo (rispetto alle 56 del 2023). Grande è la gratitudine per aziende, associazioni, privati ma anche «per tante parrocchie – racconta ancora Gabriele –, che si sono attivate in collette alimentari sul territorio, e per alcune mense scolastiche delle scuole paritarie della città, che, quotidianamente, donano a “Casa Nazareth” le preparazioni che non sono state distribuite. Una scelta generosa e significativa anche in ottica antispreco».

Sul fronte economico, i costi della mensa solidale ammontano a oltre 255mila euro, coperti da fondi dall’Otto per Mille (120mila euro, cui si aggiunge, quest’anno, un ulteriore contributo CEI che ha permesso di acquistare un’auto di servizio), donazioni, offerte e raccolte (133mila euro). Si è registrato un disavanzo superiore a 2mila euro coperto da Fondazione Caritas, il cui direttore, Simone Di Gregorio ricorda che nei prossimi mesi «saranno proposte nuove iniziative per continuare a sostenere il lavoro prezioso della mensa». Come la campagna “Dona un pasto caldo”: «4 euro per accogliere e far mangiare una persona in affanno, in un contesto che sa di “famiglia”», concludono da Caritas. Per ulteriori info: www.casa-nazareth.it.