Si rinnova il gemellaggio tra Como e Ventimiglia, città di frontiera. Nel pomeriggio di oggi, martedì 7 febbraio, il direttore della Caritas di Ventimiglia, Maurizio Marmo, ha fatto visita alla città di Como.
Dopo aver incontrato il direttore della Caritas di Como, Roberto Bernasconi, e aver fatto visita al centro di via Regina Teodolinda, Marmo si recherà alla parrocchia di Rebbio per incontrare il parroco don Giusto Della Valle e una rappresentanza della rete Como Senza Frontiere che, nel luglio scorso, aveva fatto visita alla città ligure.
“Como e Ventimiglia – ha spiegato Bernasconi – stanno vivendo una realtà simile ed è importante provare a confrontarsi per trovare soluzioni a problemi comuni”.
Marmo ha raccontato a Il Settimanale qual è la situazione al confine tra Italia e Francia dove, nei giorni scorsi, un altro giovane migrante ha perso la vita nel tentativo di attraversare la frontiera percorrendo a piedi il tunnel ferroviario.
“Attualmente – ha precisato il direttore Caritas – sono circa 270 le persone ospitate nel Campo gestito dalla Croce Rossa nell’area del parco Roja (un centro molto simile a quello di Como ndr) a Ventimiglia, mentre tra le 60 e le 70 persone – per lo più famiglie – sono ospitate direttamente dalla Caritas nella parrocchia di S. Antonio”.
Stando ai numeri raccolti dalla Caritas di Ventimiglia nel corso del 2016 sono stati 15 mila i migranti transitati dalla parrocchia di S. Antonio e dal Centro di Ascolto cittadino. Particolarmente delicata appare la situazione dei minori stranieri non accompagnati.
“Seppur con numeri molto più bassi rispetto a Como (circa il 20% degli arrivi) – ha concluso Marmo – la situazione dei minori rappresenta una sfida per noi. A loro non è consentito l’accesso al campo della Croce Rossa e per questo li accogliamo nella chiesa di S. Antonio, ma sarebbe importante creare uno spazio appositamente per loro. Stiamo valutando alcune soluzioni e vorremmo implementarle prima dell’arrivo della primavera quando, certamente, i numeri torneranno a salire”.