Passo avanti, in Lombardia, sul tema dell’assistenza ai minori stranieri non accompagnati.
Grazie alla recente firma di un Protocollo d’intesa del Garante regionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza con i tribunali per i minorenni di Milano e Brescia e i tribunali ordinari gli uffici del Garante pubblicheranno a breve un bando per quanti vorranno candidarsi a svolgere il ruolo di tutor dei minori.
Dopo un corso di formazione in moduli di alcune giornate, accertati i requisiti di base, verrà stilato un elenco presso i tribunali. Da lì il giudice tutelare potrà attingere per affidare un tutor ad ogni minore (più minori potranno essere affidati ad un solo tutor solo quando la tutela riguarderà fratelli o sorelle).
In Lombardia servirebbero circa un migliaio di tutor per rispondere il bisogno di accoglienza che il territorio esprime. Ad oggi infatti nella nostra regione sono 1075 i minori stranieri non accompagnati (a cui vanno aggiunti quelli in arrivo e quelli non censiti). Sono stati 192 i minori stranieri di cui il Comune di Como si è dovuto far carico nel solo 2016.
Con questo accordo la Lombardia è la prima regione a dare seguito alla legge nazionale del 7 aprile 2017 (vedi qui).

Nello specifico la normativa nazionale prevede che “presso ogni tribunale per i minorenni è istituito un elenco dei tutori volontari, a cui possono essere iscritti privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte dei garanti regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per l’infanzia e l’adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori, quando la tutela riguarda fratelli o sorelle. Appositi protocolli d’intesa tra i predetti garanti per l’infanzia e l’adolescenza e i presidenti dei tribunali per i minorenni sono stipulati per promuovere e facilitare la nomina dei tutori volontari”.

«Quando si tratta di garantire diritti ai minori non si può perdere tempo e sottolineo con un certo orgoglio il fatto che la Lombardia sia la prima regione in Italia a sottoscrivere questo tipo di accordi, tra l’altro con un atto uniforme per tutte le realtà territoriali – le parole del Garante regionale, Massimo Pagani –. Il Consiglio regionale si farà carico economicamente della formazione dei tutori, mentre l’Ufficio del Garante si occuperà  delle azioni di coordinamento  e raccordo, attività che già sta svolgendo magistralmente. Il nostro lavoro mira a un solo obiettivo: garantire diritti e legalità ”.
Ora l’invito è rivolto a cittadini, professionisti, educatori che vogliano candidarsi (volontariamente e gratuitamente) al ruolo di tutori.