Nel 2016 l’Istat stima che in Italia 1 milione 619 mila famiglie (il 6,3%) – per un totale di 4 milioni e 742 mila individui (il 7,9% della popolazione totale) – vivano in una situazione di “povertà assoluta”.

Il numero delle famiglie torna ai livelli del 2013 (quando erano 1 milione 615mila), ma il numero delle persone tocca il valore più alto dal 2005 e questo perché – osserva l’Istituto nazionale di statistica – “la povertà assoluta è andata via via ampliandosi tra le famiglie con quattro componenti e oltre e tra quelle con almeno un figlio minore”.

«È inutile chiedersi perché in Italia nascono sempre meno bambini… – è il commento di Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari – ce lo spiega oggi l’Istat: fare un figlio significa diventare poveri».

 

«In Francia, appena superato il confine, avere 3 o più figli è una ricchezza per l’intero Paese e chi lo fa viene sostenuto e valorizzato. Da noi succede il contrario. Dobbiamo domandarci seriamente: i figli sono un bene comune? In Italia sembra di no. Per questo il Forum chiede alla politica scelte coraggiose introducendo una fiscalità che tenga conto dei componenti familiari. A settembre ci sarà la Conferenza sulla Famiglia e subito dopo l’ultima legge di stabilità di questo governo: non perdiamo un’altra occasione per essere ancorati al futuro. Trasformiamo i propositi in concretezza: in un Paese a nascita zero si dovrebbero incentivare le nascite, non mettere le famiglie nella condizione di impoverirsi per la nascita di un figlio».