Il Progetto Betlemme si consolida in diocesi con due nuove realtà, Lora e Grandate, e anche l’esperienza di Sondrio si ripete quest’anno per la seconda volta – ospitando 4 persone senza dimora – integrandosi così nel progetto iniziato a Como nel 2020. Complessivamente sono dodici le comunità coinvolte.
Tutto ciò grazie alla sensibilità di numerosi parroci e di tantissimi volontari: oggi sono circa 380 e ciò dimostra quanta condivisione ci sia nelle comunità parrocchiali, nonostante a volte si pensi il contrario».

Beppe Menafra, vicedirettore della Caritas diocesana, responsabile di Porta Aperta e coordinatore nel Comasco del Progetto Betlemme, ci aiuta a fare il punto su questa esperienza di accoglienza notturna per i senza dimora, che si affianca a Como nei mesi invernali al Piano Freddo in via Borgovico.
«Certo – continua Beppe Menafra – ogni anno verifichiamo la bellezza del progetto, ma anche le sue piccole fatiche, che ovviamente affrontiamo e cerchiamo di risolvere. Un esempio? Le persone accolte trascorrono buona parte del tempo soli nella struttura e ciò chiede loro di autogestirsi e di responsabilizzarsi, sia nel rispetto delle regole sia nella relazione con gli altri ospiti. Questo però non sempre avviene. D’altra parte, spesso dopo una giornata trascorsa in strada non sempre è facile convivere e andare d’accordo. Occorre tempo e capacità di adattamento, di accettare le regole dell’ospitalità. Mi rendo conto che ai volontari è richiesto un supplemento di pazienza e di generosità, che finora hanno sempre dimostrato».

Gli operatori della Caritas diocesana sono comunque sempre a disposizione per valutare e risolvere assieme ai volontari le criticità che di volta in volta si presentano…
«Il nostro impegno è gestire l’accoglienza e le varie dinamiche in tutti i loro aspetti – ricorda l’operatore Caritas – E quando una situazione è compromessa, si cercano soluzioni alternative, come il dormitorio o la stessa accoglienza in via Borgovico nell’ambito del Piano Freddo. Nella valutazione dei vari inserimenti cerchiamo di individuare persone che vanno d’accordo, che si conoscono, perché magari in precedenza hanno fatto insieme già un periodo in dormitorio. Questo è fondamentale. Però, essendo aumentato il numero dei posti, non sempre si riesce a individuare persone con il grado di responsabilità richiesto, o trovare gli abbinamenti giusti al fine di rendere la convivenza serena. Ci rendiamo conto che la vera sfida è prevenire il problema, riuscire a intercettare le persone prima che si trovino senza una casa».

Senza i volontari il Progetto Betlemme non potrebbe esistere…
«Certamente. Da parte loro c’è un grosso investimento: di impegno, di andare incontro alle persone, alle loro esigenze, prendersi cura e a cuore le varie situazioni. E con grande generosità. Un esempio? Il non rispetto “svizzero” degli orari in entrata e in uscita da parte degli ospiti spesso è tollerato, ma condiziona inevitabilmente l’impegno dei volontari, la loro vita “privata”. Per fortuna queste dinamiche sono messe in conto e, diciamo così, la tolleranza nasce proprio dal comprendere e “com-patire” le situazioni di chi vive già tanti disagi e gravi problemi esistenziali».

Leggi l’approfondimento “Voci da una città che accoglie”

IL PIANO FREDDO

Grazie al “Piano Freddo” la città di Como offre a tutte le persone senza dimora del territorio ospitalità e riparo per tutto il periodo invernale: le attività partite il 1° dicembre proseguiranno fino al 30 aprile. A beneficiarne sono gli uomini e le donne che non trovano ospitalità nei dormitori e nelle strutture residenziali cittadine attive tutto l’anno (che offrono in tutto 130 posti, a fronte di una presenza di circa 200 persone).
“Piano Freddo” comprende le attività organizzate da Progetto Betlemme, che prevede un’accoglienza diffusa presso alcune parrocchie della città e dei comuni limitrofi, e dal Dormitorio Invernale, allestito anche quest’anno presso l’ex-Caserma di via Borgovico 171. I posti letto presso le parrocchie sono 25, mentre il dormitorio invernale ospita 35 persone. In aggiunta, Casa Ozanam riserva 4 posti per il “Piano Freddo” per tutto l’inverno.

Le parrocchie coinvolte:
Tavernola (2 ospiti), Lora (1), Grandate (2 ospiti), Comunità pastorale SS Giacomo e Filippo (Ponte Chiasso, Monte Olimpino, Sagnino, 2 posti), Comunità pastorale Santi della Carità (Sant’Orsola, Garzola e Sant’Agata, 3 posti), Albate-Muggiò (5 ospiti), Comunità pastorale Beata Vergine del Bisbino (Cernobbio, Piazza Santo Stefano, Maslianico, 2 posti), Comunità pastorale Tavernerio, Solzago, Ponzate (1), Comunità pastorale San Giuliano, Sant’Agostino (2 ospiti), Comunità pastorale Santi Apostoli (Civiglio-Brunate, 2 posti), Comunità parrocchiale San Fedele (Città Murata, 2 ospiti).

Dall’anno scorso il Progetto Betlemme è anche a Sondrio.

Sondrio: un bilancio del primo anno del “Progetto Betlemme”. «Esperienza positiva»