Questa mattina, presso l’Auditorium “Don Guanella” di Como si è tenuta la consegna ufficiale degli attestati dei corsi realizzati nel primo semestre 2017 nell’ambito del progetto di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale accolti sul territorio della Provincia di Como e coordinati dalla rete Caritas – Acli.
Complessivamente sono stati consegnati 31 attestati per i corsi di falegnameria (in collaborazione con il Consorzio Concerto, nove ragazzi), di cameriere di sala e bar (con la collaborazione di Fondazione Enaip, dieci ragazzi) e di gommista installatore (con la collaborazione di ASFAP – Associazione Somasca Formazione Aggiornamento Professionale, dodici ragazzi).
Un’occasione importante non solo per i giovani richiedenti asilo, provenienti in prevalenza dall’Africa, ma anche per l’intera città di Como rappresenta dalle diverse autorità presenti: il Prefetto Bruno Corda, il nuovo questore Giuseppe De Angelis, il sindaco Mario Landriscina, il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Alessandra Locatelli.
“Queste non sono occasioni simboliche – ha spiegato in apertura Bruno Corda – ma sono la concretizzazione di quello che deve essere una buona accoglienza: l’idea di dare a queste persone un bagaglio di competenze e professionalità che possa servire qualunque siano i successivi passi delle loro vite”.
Il prefetto ha posto l’enfasi sull’ “etica del lavoro” come elemento qualificante di un percorso verso una reale integrazione, sottolineando come questo dovrebbe essere al centro di ogni cammino di accoglienza. Un tema, quello dell’integrazione, ripreso anche dal questore De Angelis che ha parlato di percorsi professionali come antidoto al rischio di cedere “a guadagni facili” e all’illegalità. Un tema su cui è tornato anche il sindaco Landriscina che ha espresso il plauso dell’amministrazione nei confronti dei giovani e dei loro insegnanti.
“Questi ragazzi sono arrivati fin qui spinti da un sogno – ha raccontato il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi – ma a questi sogni bisogna dare concretezza. Il rischio che corrono i richiedenti asilo accolti sul territorio è infatti quello di trovarsi in un limbo senza prospettive dove si finisce per accontentarsi solo di quello che viene dato”.
Prima della consegna degli attestati e della tradizionale foto di gruppo il presidente delle Acli di Como, Emanuele Cantaluppi, ha ricordato l’importanza della Carta della Buona Accoglienza promossa proprio da Cartias e Acli e sottoscritta, tra gli altri, dall’Opera don Guanella, dai Padri Somaschi, dalle Parrocchie di Rebbio e Olgiate Comasco, dalla Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione. “Una rete da far crescere”, ha concluso Cantaluppi.