Sabato 26 agosto prende il via, nella tradizionale cornice di piazza Cavour, la Fiera del Libro, che festeggia quest’anno i 65 anni di attività.

L’iniziativa nacque nei primi anni Cinquanta grazie all’intraprendenza di alcuni ambulanti ai quali, col tempo, si associarono altre librerie della città. Prima sede furono i portici del Broletto e in seguito, da oltre vent’anni ormai, la splendida piazza Cavour.

Ecco cosa scriveva all’epoca, era in 1953, il quotidiano locale “La Provincia”: «Per gentile concessione del Comune di Como, sotto il loggiato del Broletto, l’Associazione Nazionale Librai Ambulanti [oggi Associazione Manifestazioni Librarie] con la collaborazione del Sindacato Provinciale Autonomo Venditori Ambulanti [oggi Confesercenti], allo scopo di divulgare la passione per il libro ha indetto il 12, 13, 14 settembre la Fiera del Libro… Decine di migliaia di volumi nuovi e d’occasione verranno messi in vendita a prezzi tali da renderli accessibili anche alle categorie di mediocre capacità d’acquisto».

Quest’anno saranno oltre 50 gli eventi in programma. La manifestazione si protrarrà fino al 10 settembre (per scaricare la locandina clicca qui), per una kermesse che ospita il meglio dell’editoria comasca.

Non poche le novità previste. Una fra tutte il debutto nella manifestazione della GWMax di Maurizio Ballabio con la sua narrativa, i suoi libri per ragazzi e tanto territorio lariano. In linea generale la tipologia rappresentativa degli espositori ricalca lo “zoccolo duro” dell’editoria cittadina. Si comincia naturalmente dalla storica Libreria di via Rovelli di Rita Andreoli, e si arriva appunto a Xenia e a GWMax che sono i due nuovi arrivati, passando per Dominioni, Nodolibri, Ibis, Noseda, Mentana, Libreria dei Ragazzi e tutti gli altri editori, associati e non, che da anni riassumono la pingue offerta libraria comasca, cui si aggiunge anche quest’anno la milanese Mazzotta con il suo patrimonio di libri artistici  riccamente illustrati.

«La fiera di quest’anno – spiega al Settimanale Gerardo Monizza, che oltre a rappresentare la casa editrice Nodolibri è anche il coordinatore dei 50 incontri in programma – si muoverà com’è giusto che sia nel solco di una sperimentata e consolidata tradizione che ha dato i suoi frutti e che sarebbe folle presumere di stravolgere, ma aprendosi ad alcune sfide che potremmo definire “epocali”. L’attuale mercato editoriale si trova infatti a fare i conti con due realtà emergenti con le quali è chiamato a misurarsi in tempi rapidi: la vendita in libreria è surclassata dal nuovo canale dell’acquisto on line; il lettore impiega sempre più mezzi elettronici sopprimendo il contatto propriamente “fisico” con il libraio; il prodotto inteso come oggetto cartaceo attraversa un cambiamento di mentalità con cui occorre confrontarsi se si vuole realmente capire quanto sta avvenendo e cosa potrà riservarci il futuro. Il problema non è legato al calo delle vendite, perché in Italia i lettori ci sono, e sono di qualità. Il pubblico italiano “sa leggere”, è esigente, conosce quello che vuole e sa a chi rivolgersi per reperirlo. Il nodo da sciogliere riguarda quindi la necessità di adeguarsi alla nuova frontiera del commercio digitale, senza temere però tracolli o collassi, perché a un nuovo lettore si associa l’insorgenza di una nuova esigenza e a quest’ultima dovrà corrispondere sempre una nuova offerta culturale e libraria. Possiamo stare tranquilli che il lettore italiano non verrà mai meno».

Tra le buone notizia della 65° Fiera del Libro il “ritorno” della storica libreria Plinio il Vecchio di via Vittani, che dopo l’abbandono della gestione Peverelli è tornata sugli scudi affidandosi alle cure di Franco Riva e Alberto Castelli.