“Ci siamo salutati con un abbraccio e li ho visti partire sereni, con il sorriso negli occhi, insieme al loro bimbo di pochissime settimane”.
Rossella Graziani, operatrice della cooperativa “Symplokè”, promossa dalla Caritas diocesana, descrive con entusiasmo sincero la gioia per aver aiutato una giovane coppia di sposi eritrei – Dolshi, 22 anni, e Tesfom, 26 – a realizzare il loro progetto di vita lontani da guerra, fame, povertà.
Ora sono in Svezia, accolti in base al piano europeo di relocation, ovvero la possibilità di dislocare in altri Paesi dell’Unione (in base a quote prestabilite) parte dei migranti giunti in in Italia e Grecia.
Tesfom e la sua sposa, in attesa del loro primo figlio, erano arrivati in Sicilia il 27 maggio scorso: sono fra i 2mila migranti salvati in mare in quei giorni concitati, quando si contano decine di persone decedute in mare, soprattutto bambini.
“Salvati sì ma separati – racconta Rossella -, perché alle donne in gravidanza viene assicurata particolare protezione. Dolshi, incinta di cinque mesi, viene trasferita a Como, nel Campo governativo via Regina, gestito da Croce Rossa Italiana con la collaborazione di Caritas Como, mentre Tesfom va a Padova”.
Per Dolshi si trova una soluzione alternativa ai moduli abitativi del Campo e a fine giugno è accolta nella comunità “Casa della Giovane”. “Da qui è iniziato il nostro percorso di assistenza legale. Per Dolshi – aggiunge Rossella – il distacco dal marito è stato ancora più traumatico che il naufragio vissuto”.
Contattata a Padova la struttura che ospitava Tesfom si avvia l’iter per il ricongiungimento familiare dei due giovani, per la richiesta di protezione internazionale e per l’adesione al progetto relocation.
“I nostri amici eritrei – ci spiega ancora l’operatrice – fin da subito hanno dichiarato di non avere l’Italia come meta. La loro intenzione era raggiungere la Norvegia, ma poiché si erano già esaurite le quote, Dolshi e Tesfom hanno accettato la Svezia”.
Grazie alla collaborazione tra le Prefetture di Como e Padova Tesfom arriva a Como, in via Sirtori (nell’hub gestito dalla Cartias), in tempo per assistere alla nascita di suo figlio, Million, avvenuta il 2 settembre.
“Dopo qualche settimana è arrivata l’accettazione della loro domanda di relocation e pochi giorni fa l’intera famiglia è partita per la Svezia – conclude commossa Rossella -. Siamo felici e ci hanno detto il loro grazie per l’amore con cui si sono sentiti accolti e aiutati”.
E’ il primo caso di relocation seguito dalla Caritas di Como.