Storia, tradizione, costume. Con la giornata di martedì grasso si conclude uno dei carnevali più antichi e pittoreschi della provincia di Como: è il Carnevale di Schignano, che da sempre vede fronteggiarsi Brut e Mascarun: antiche ed enigmatiche maschere scolpite nel legno.

Un Brutt

Da una parte i brutti – i poveri, costretti a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia, che si presentano con abiti dismessi, spesso imbottiti di paglia, e un costume che arriva a pesare anche decine di chili.

Un Mascarun

Dall’altra i Mascarun, i belli, a rappresentare i nobili signori di un tempo, che danno sfoggio dei loro abiti vezzosi, ornati di pizzi e merletti.

Tradizione, al Carnevale di Schignano, che si intreccia con l’arte: tutto è infatti realizzato a mano, dalle maschere ai vestiti, perché queste da secoli sono terre di artisti.

Grande il successo di pubblico anche per l’edizione di quest’anno, «che non è mai stato così numeroso come in questa edizione – spiega al Settimanale la responsabile del Consiglio dell’associazione La maschera Virginia Sini -. L’affluenza è stata davvero sbalorditiva, come attestano le trecento prenotazioni registrate presso il Centro Civico Polivalente in occasione della cena del 10 febbraio, o come racconta l’altissimo numero delle presenze nelle sfilate in corteo per le vie del paese, e di questo dobbiamo sicuramente ringraziare il bel tempo che in queste giornate ci ha aiutato non poco per la riuscita della manifestazione. Sta di fatto che ormai da diverso tempo registriamo ogni anno un aumento considerevole dei partecipanti, dovuto in larga misura alla dilatazione notevole della domanda turistica: quest’anno abbiamo per esempio ospitato, nelle giornate dedicate al carnevale, un gruppo di cinquantatre camperisti provenienti da Pavia che, alloggiati nei loro quindici camper, hanno dato un tocco di “novità” al paesaggio abituale».

Come ogni anno, secondo il calendario rigorosamente imposto dalla tradizione, il Carnevale schignanese è partito ufficialmente alla mezzanotte tra il 5 e il 6 gennaio con i preparativi delle sfilate che sarebbero poi andate in scena nel mese successivo, e domenica 4 febbraio si è svolto il primo corteo con partenza dalla piazza San Giovanni nella frazione Occagno di Schignano. Sabato 10 si è rinnovata la sfilata per le vie del paese, conclusa alle ore 19 con la maxicena al Centro Civico a cui accennava Virginia Sini, mentre il clou della manifestazione è naturalmente la giornata di martedì 13 febbraio, che prevede, alle ore 13.45 l’incontro con i Sapeur (maschere con il tradizionale volto dipinto di nero e gli abiti in pelle di pecora) alle ore 14 il ritrovo delle maschere tradizionali in piazza san Giovanni (Occagno); alle ore 14.30 la sfilata lungo le vie del paese, fino alla frazione Auvrascio e ritorno; alle ore 15 la fuga del Carlisepp (fantoccio che rappresenta il Carnevale): A chiudere la manifestazione, sempre questa sera, alle ore 21, il veglione con la Fughéta (la banda musicale di Schignano) al Carpigo e, alle ore 23, la processione col Zep e il rogo di mezzanotte in piazza san Giovanni.

Per saperne di più http://carnevaledischignano.it/