Sono ore frenetiche a Como per far fronte al drastico calo delle temperature registrato negli ultimi giorni e alla neve caduta nella notte. A preoccupare è soprattutto la condizione dei senza fissa dimora che ha acceso, nei giorni scorsi, il dibattito cittadino sull’opportunità di aprire la Stazione San Giovanni nelle ore notturne.
A dare una prima risposta al bisogno di accoglienza è stato ancora una volta il mondo del volontariato e degli operatori che, ogni giorno, si occupano sul territorio cittadino di grave marginalità.
Subito, come negli anni precedenti per i giorni più freddi dell’anno, sono stati aggiunti alcuni posti letto all’interno del dormitorio “Emergenza Freddo” di via Sirtori con la posa di alcuni materassi, così come sono stati trovati altri posti aggiuntivi dai volontari che gestiscono l’accoglienza per migranti in transito nei tendoni collocati all’interno del Centro pastorale card. Ferrari.
Inoltre – sempre per quanto riguarda il dormitorio invernale di via Sirtori – si è deciso di posticipare l’orario di uscita degli ospiti alla mattina fino a dopo le 9.30 distribuendo direttamente la colazione all’interno della struttura.
“Posso confermare che tutte le persone che hanno fatto richiesta di accedere ai dormitori per passare la notte al caldo hanno potuto farlo. La scorsa notte sono stati posizionati sei posti aggiuntivi in Emergenza Freddo”, conferma a Il Settimanale della Diocesi Paola Della Casa referente del Tavolo della grave emarginazione di Como, che però precisa: “Ci sono alcune situazioni, numericamente molto limitate, di persone che hanno difficoltà nello stare in contesti comunitari e per questo, anche di fronte all’invito di volontari e operatori, hanno deciso di rimanere in strada. E’ una realtà non nuova a cui nelle scorse ore abbiamo rivolto una particolare attenzione assicurandoci che avessero coperte e proponendo loro l’accesso ai dormitori”.
Da Porta Aperta, servizio della Caritas diocesana rivolto alla grave marginalità, assicurano che il monitoraggio di queste situazioni è costante, anche se non è facile trovare delle soluzioni. “Resta dunque la preoccupazione per persone che vivono situazioni di fragilità durante tutti i giorni dell’anno”, conclude Della Casa.
Di fronte al freddo di questi giorni la Caritas diocesana ha deciso di anticipare anche l’apertura del Centro diurno presso la chiesa di S. Donnino dalle 9 e si sta valutando la possibilità di estendere i giorni di apertura così da garantire – insieme al centro “Il Rifugio” presso l’Opera don Guanella – la copertura per l’intera giornata.