Per raccontare la sua esperienza in Brasile, nel cuore di una delle tante favela della capitale San Paolo, Davide Mignano (nella foto di gruppo a lato con la barba) si affida alle fotografie scattate durante quel viaggio che l’ha portato a vivere, per due mesi, nel quartiere di Sapopemba toccando da vicino la vita di bambini e adolescenti in un contesto di grande povertà e di negazione di diritti.

Il viaggio – vissuto la scorsa estate – è stato reso possibile da una borsa per la Cooperazione internazionale del Comune di Como grazie alla collaborazione della Caritas diocesana e al suo rapporto con l’ONG Cedeca Sapopemba impegnata nell’assistenza legale ed educativa degli adolescenti del quartiere. Ragazzi e ragazze stretti tra due fuochi: la violenza delle bande e della criminalità comune da una parte e quella della polizia dall’altra.

“La cosa più sconvolgente per chi arriva da fuori è proprio questa violenza incondizionata da parte della polizia, l’arbitrarietà delle decisioni. Si assiste al paradosso di una popolazione che si fida più dei trafficanti che non delle forze dell’ordine”, racconta Davide che ha trascorso metà della sua esperienza ospitato da una signora nel cuore della favela.

“La realtà è sicuramente difficile, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di servizi, – ci spiega – e ho sentito tanti racconti di violenza, ma non posso dire di essermi mai sentito  realmente in pericolo. Tutt’altro. Quello che si nota vivendo all’interno della favela è la distanza che c’è con il mondo esterno. Ho conosciuto persone che non erano mai state al centro di San Paolo distante solo pochi chilometri, così come per le persone dei quartieri più ricchi è impensabile entrare dentro la favela. Perché dovrebbero farlo? è come se ci fosse un muro invisibile a dividere questi due mondi”.


Uno degli obiettivi dell’ONG Cedeca è proprio quello di favorire occasioni di incontro tra queste due realtà promuovendo corsi e laboratori per i giovani provenienti da contesti diversi. Oltre a garantire assistenza legale ai minori accusati dalla polizia, ai giovani carcerati e alle donne vittime di violenza e abusi. Perché in fondo quello di Sapopemba e dei suoi 300 mila abitanti, stretti in 10 chilometri quadrati, è un universo complesso che in due mesi si può solo scalfire.

IL PROGETTO DELLA CARITAS DIOCESANA – QUARESIMA 2018

Grazie alle offerte raccolte durante la Quaresima 2018 la Caritas diocesana sosterà un progetto di formazione per educatori del Centro per i Diritti Umani di San Paolo. Referente del progetto è Renato Lanfranchi, originario della nostra Diocesi, da molti anni impegnato in Brasile in difesa dei diritti umani soprattutto dei giovani e degli adolescenti. Il rapporto con la Caritas Diocesana è diretto e costante. Renato e la moglie Valdenia, coordinatrice del CEDECA (Centro per la Difesa dei diritti di giovani e adolescenti), hanno ospitato la scorsa estate un ragazzo della nostra diocesi che ha prestato servizio volontario per circa due mesi nelle attività rivolte ai giovani delle favelas.

Per info: info@caritascomo.it –  031267421-1-333
Contributo previsto: 5.000 euro