Il Governo italiano con la legge 220 del 2016 – detta anche “Legge Cinema” – ha messo a disposizione 120 milioni di euro per il periodo 2017-2021 per la riattivazione o l’apertura di nuove sale cinematografiche specialmente nei piccoli centri sotto gli 8 mila abitanti. 

“Un’occasione importante per la riqualificazione di tante sale della comunità presenti nel nostro Paese”, spiega don Adriano Bianchi, presidente di Acec (Associazione cattolica esercenti cinema).

“Nel 1960 – spiega don Bianchi – in Italia esistevano circa 6000 cinema parrocchiali, mentre ad oggi le sale funzionanti sono poco più di 800, per la maggior parte concentrate nel centro e nord d’Italia. Questo significa che abbiamo un patrimonio di sale non più utilizzate su cui si potrebbe lavorare e, grazie alla legge cinema, adesso abbiamo anche le risorse pubbliche per poterlo fare. A questo punto manca solo la progettualità ed è qui che entra in gioco il Politecnico”.

Per contribuire a questo processo Acec ha deciso di finanziare una borsa di studio, affidata all’architetto Riccardo Maria Balzarotti del Dipartimento di Architettura e studi urbani,con l’obiettivo di studiare progetti di riqualificazione e recupero di alcune sale della comunità e offrire così indicazioni concrete e proposte a chi, anche in altri contesti, si troverà a dover intervenire.

“Dopo anni in cui era l’idea stessa di sala di comunità ad essere entrata in crisi – prosegue don Bianchi – oggi vedo in molte diocesi la volontà di riscoprire questi luoghi, ma non vi può essere rilancio senza un ripensamento delle modalità di fruizione. Perché è finito il tempo di una sala per ogni parrocchia, bisogna invece puntare su luoghi che diventino punti di riferimento per un territorio più esteso e sappiano proporre soluzioni, anche architettoniche, di qualità e pregio. Bisogna puntare sulla qualità, dei luoghi e delle proposte, più che sulla quantità”.

Dalla ricerca presentata nascerà un vero e proprio vademecum contenente indicazioni per la (ri)progettazione delle sale che sarà presentato in occasione del prossimo Festival del Cinema di Venezia.

“La legge cinema rappresenta, senza dubbio, un’opportunità unica per il rilancio delle sale della comunità – spiega l’architetto Balzarotti -, ma è importante, nell’ottica del rilancio, comprendere come la progettazione architettonica non vada sottovalutata perché rappresenta il primo passo per fare comunità. Abbiamo in Italia tante sale con una programmazione e iniziative di valore, ma dove non sempre la qualità degli spazi e dei supporti tecnologici (audio e video) è all’altezza”.

Le parrocchie che fossero interessate a saperne di più possono rivolgersi all’Ufficio cinema diocesano.

LA LEGGE CINEMA IN PILLOLE

La Legge 220/2016 ha destinato un totale di 120 milioni di euro per la riapertura e riqualificazione delle sale nel quinquennio 2017-2021 così ripartiti:
– 60 milioni di euro alla riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse;
– 30 milioni di euro alla realizzazione di nuove sale;
– 18 milioni di euro alla trasformazione delle sale o multisale esistenti in ambito cittadino;
– 12 milioni di euro alla ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale, installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi.