«Rivolgiamo un appello a tutte le realtà associative comasche, religiose e non, perché si attivino per realizzare forme di accoglienza diffusa: una, due, tre persone cui mettere a disposizione uno spazio per garantire loro non solo una vita umana e dignitosa, ma anche per permettere di perseguire un percorso di integrazione impedito dal vivere su un marciapiede; non è pensabile presentarsi al lavoro senza la possibilità di lavarsi e di lavare i propri indumenti».
Lo scrivono i volontari dell’associazione Como Accoglie in un comunicato diffuso a poche ore dalla chiusura (prevista per il 28 aprile) dei tendoni allestiti durante l’inverno nel chiostro del Centro pastorale Cardinal Ferrari.
“Le strade e i portici di Como – scrivono i referenti di Como Accoglie – accoglieranno altre cinquanta persone che si aggiungeranno a quelle già senza riparo da inizio mese dopo la chiusura della struttura “Emergenza Freddo”. Le istituzioni – che abbiamo ripetutamente sollecitato in tutti questi mesi – non hanno fornito nessuna risposta. La Caritas ha dato un grande contributo durante l’inverno allestendo i tendoni. Il Vescovo ha sollecitato le parrocchie a impegnarsi concretamente nell’accoglienza. Noi volontari di Como accoglie continuiamo a dare un minimo di sostegno e di aiuto concreto a queste persone, italiane e migranti.
Ora arriva la proposta delle accoglienze diffuse che appare in linea con quella espressa poche settimana fa, sulle pagine del Settimanale (numero 15, pag 13) da Giuseppe Menafra, referente del servizio Porta Aperta di Caritas:
“Personalmente – aveva spiegato Menafra – se dobbiamo cercare una grande struttura l’unica soluzione percorribile è il campo di via Regina Teodolinda, oggi semi-vuoto. In mancanza di questo, meglio pensare a cinque o sei piccole accoglienze, anche da tre o quattro posti ciascuno, dove poter immaginare, sia per gli italiani senza fissa dimora che per i migranti, progettualità capaci di andare oltre il puro assistenzialismo”.
Da parte loro i volontari di Como Accoglie si rendono disponibili a offrire la propria assistenza per rendere possibili e gestire queste forme di accoglienza e lanciano un appello per la ricerca di nuovi volontari. Chi fosse interessato può scrivere a comoaccoglie@gmail.com
Intanto questa sera la rete di Como Senza Frontiere ha proposto un presidio per informare la cittadinanza sulla situazione cittadina. L’appuntamento è per le 17.30 in Piazza Volta a Como.