Mercoledì 11 luglio in occasione della festa liturgica di S. Benedetto, patrono d’Europa, ci sarà la possibilità di visitare l’antica Abbazia che sorge in Val Perlana a circa un’ora e mezza di cammino dal Santuario del Soccorso e dall’Abbazzia dell’Acquafredda in Comune di Tremezzina.
L’appuntamento è per le 11 con la celebrazione della S. Messa. Ad aprire le porte dell’antica chiesa sarà il rettore del Santuario della Madonna del Soccorso don Sergio Tettamanti.
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Il primo documento in cui si ricorda l’esistenza della chiesa risale al 1083, mentre il monastero è attivo nel 1090. La fondazione del complesso, collocabile attorno alla metà dell’XI secolo, va collegata all’azione riformatrice dei vescovi comaschi che promossero nuove fondazioni religiose nella Pieve d’Isola e nei territori circostanti. Il S. Benedetto venne così dotato di beni fondiari dal monastero cittadino di S. Carpoforo e se ne favorì l’espansione territoriale, anche rispetto alla retrostante Val d’Intelvi. Nel XIII secolo le proprietà si estesero al lago di Como e a quello di Lugano, e lungo il corso dell’Adda in Valtellina fino a Tirano. L’ubicazione isolata e la vicinanza dell’abbazia dell’Acquafredda ne decretarono però il declino. Il monastero, con le annesse strutture, venne progressivamente impiegato a fini agricoli, finché fu soppresso da Giuseppe II nel 1778. Il degrado proseguì inesorabile, tanto che nel 1950 la chiesa fu interdetta ai riti sacri; dignità che recuperò solo otto anni più tardi in seguito a una prima campagna di restauri. L’attenzione per la struttura si intensificò soprattutto grazie alla creazione di un’associazione che, a partire dal 1989, promosse una lunga fase di restauri conclusi nel 1997.