Il 14 luglio i religiosi Camilliani ricordano il loro fondatore con una S. Messa, alle ore 16, presso l’ospedale S.Anna di San Fermo della Battaglia. Conosciamo da vicino il senso di una vocazione.
La presenza dei religiosi camilliani come assistenti religiosi, nell’ospedale S. Anna di Como, ha inizio ufficialmente, a partire dal 6 luglio 1977, e dal 2010 siamo nel nuovo ospedale di San Fermo della Battaglia.
Attualmente siamo in tre sacerdoti ed il nostro impegno quotidiano, sull’esempio del nostro fondatore San Camillo, ci porta a testimoniare l’amore misericordioso di Dio nel mondo della sofferenza, ad essere buoni samaritani, uomini che testimoniano l’amore e cura per coloro che soffrono.
Essere buoni samaritani significa prima di tutto farsi prossimo, fermarsi, prendersi cura chinarsi su colui che ha bisogno di cura, di attenzione. Il nostro compito non è solo quello di amministrare i sacramenti, aspetto importante, ma oggi dobbiamo essere in grado di saper “andare verso l’altro” di saperlo ascoltare, saper accompagnare l’uomo nella sua sofferenza nel dare un significato alla sofferenza nel mistero di Cristo.
Quella del cappellano è una spiritualità incentrata sul mistero pasquale di Cristo: la sua croce e la sua risurrezione illuminano il dramma del dolore e lo pongono in una luce nuova. Gesù non è venuto a togliere la sofferenza o a spiegarla ma ad assumerla e a trasfigurarla. La malattia può diventare scuola di vita e la sofferenza un luogo per la ricerca del significato profondo dell’esistenza. Quella del cappellano è una spiritualità di accompagnamento che si esprime nell’atteggiamento di camminare con il malato, lasciandosi guidare dai suoi bisogni e dalle sue esigenze.
Non sempre è facile, perché non è facile accettare la sofferenza, ma sull’esempio di Cristo siamo chiamati a far vedere, sperimentare attraverso la nostra umanità di persone consacrate, attraverso la nostra fede che si esprime nel servizio all’ammalato sull’esempio del nostro fondatore Camillo che vedeva nella persona sofferente la stessa immagine di Cristo, il volto di Dio che è vicino all’uomo sofferente. Possa San Camillo essere sempre un modello di umanità ed un esempio, sul modello di Cristo, su come essere umili servitori tra le corsie dell’ospedale.
padre Alessandro Viganò
superiore dei Cappellani
del Sant’Anna
Sul giornale di questa settimana un approfondimento di due pagine dedicato ai religioni Camilliani e al loro carisma.