Il mese di agosto è sempre stato caratterizzato da una presenza massiccia di pellegrini lombardi in visita al santuario francese di Lourdes. Anche quest’anno più di duecento tra sorelle di carità e barellieri, molti sacerdoti e medici, accompagneranno decine di persone che hanno bisogno di assistenza nel viaggio e aiuto nella loro per manenza a Lourdes, insieme a molti pellegrini e sotto la guida spirituale di monsignor Giuseppe Merisi.

Partiranno da tutta la regione, ma in particolare dalle zone di Mantova, Como, Busto Arsizio, Crema, Legnano, Varese.

Il Pellegrinaggio Unitalsiano è un’esperienza aperta a tutti, giovani e meno giovani, persone che vogliono aiutare chi è in difficoltà e malati che, per raggiungere la grotta dove la Madonna apparve a Bernadette, hanno bisogno delle braccia e dell’amore del prossimo, persone che vogliono incontrare il Signore e cristiani che Dio lo stanno ancora cercando, persone che vengono spinte dalla fede e persone guidate dalla voglia di essere utili a qualcuno.

“Vivere un’esperienza unitalsiana di pellegrinaggio significa andare incontro al Signore attraverso la materna intercessione della Vergine Maria che a Lourdes ci chiama – spiega monsignor Roberto Busti, assistente regionale dell’Unitalsi –. La nostra associazione è nata per accompagnare coloro che avrebbero difficoltà a farlo da soli, in uno scambio continuo di carità e di amicizia che rende questa esperienza veramente unica. Spesso lo stile di vita dei pochi giorni trascorsi presso il santuario diventano la quotidianità della propria vita. Dopo essere stati a Lourdes ci si accorge che non si può vivere in un certo modo con gli altri e per gli altri solamente per pochi giorni, ma è possibile “restare in pellegrinaggio” ogni giorno dell’anno, trasferendo nei gesti di ogni giorno i gesti tipici del servizio svolto di fronte alla Vergine aiutando i nostri fratelli più fragili”.

Il Presidente regionale dell’Unitalsi, Vittore De Carli, presenta così il prossimo pellegrinaggio dall’1 al 7 agosto. “È stato fatto un grande sforzo organizzativo e aggregativo per poter confermare questo tradizionale pellegrinaggio estivo come uno dei più numerosi e partecipati del nostro anno unitalsiano. Parecchi saranno i giovani che per la prima volta proveranno questa esperienza di servizio a chi è nel bisogno – conclude – sarà compito dei nostri gruppi locali offrire continuità a questa esperienza affinché lo stile di servizio e di relazione con gli altri possa diventare quotidianità di vita”. Solo così l’esperienza di pellegrinaggio, con le sue proposte di un modi diverso di vivere le proprie relazioni con gli altri e con Dio, può insegnare a viverle l’emozione del dono di sé in tutti gli altri giorni dell’anno!”.