Non si attenua l’affetto dei comaschi nei confronti del beato Teresio Olivelli. Anzi. Lo conferma la nutrita partecipazione all’annuale giornata in memoria del “Ribelle per amore” organizzata a Tremezzo la scorsa domenica 13 gennaio: presenti forti rappresentanze dell’Associazione Nazionale Partigiani, dell’Associazione Nazionale Alpini, e tanti bambini in occasione della festa del Battesimo di Gesù. Sull’altare era stata collocata la reliquia del Beato, giunta in parrocchia la scorsa estate. Il parroco don Luca Giansante, che indossava il paramento rosso con l’immagine del martire (fatto fare appositamente), ha ricordato nell’omelia la chiamata per ogni battezzato e ha indicato Teresio Olivelli come esempio: “Viviamo in un mondo di grande violenza… verso le donne, gli uomini, i bambini, i deboli… Alla violenza Teresio non ha opposto altra violenza ma l’amore, il perdono, l’altruismo, la generosità”.
Al termine della S.Messa sono state ricordate alcune iniziative dell’anno appena trascorso, il primo dopo la beatificazione che ha rinnovato l’interesse verso questa figura non abbastanza conosciuta: la manutenzione del monumento a lui dedicato a Tremezzo, la benedizione del nuovo monumento a Bellagio, in aprile la presentazione del libro “La Valsassina ricorda il Beato Teresio Olivelli” a Cascina Valsassina (la nonna era originaria della valle), l’arrivo appunto della reliquia a Tremezzo in occasione delle S. Cresime, a ottobre l’inaugurazione della Casa Olivelli per anziani e malati terminali a Hersbruck (benedetta dal vescovo di Bamberga), a novembre a Como la S. Messa degli Alpini presso il Santuario del S.Cuore per chiudere le celebrazioni del centenario della Grande Guerra ma anche per rendere grazie della beatificazione di Olivelli (la cui medaglia d’oro spicca sul labaro degli alpini comaschi!), a dicembre l’intitolazione della Casa dello Studente gestita a Milano dalla parrocchia di Tremezzo.
Tra le novità in vista: il 3 febbraio un musical dal titolo “Un vecchio, un bambino e… il ribelle per amore” al Teatro Besostri di Mede Lomellina, varie celebrazioni che si terranno il 16 gennaio (il giorno del battesimo di Olivelli, prescelto per la memoria liturgica) nelle diocesi di Vigevano, Como, Bamberga e dell’ordinariato militare, e un nuovo libro in preparazione a cura del Postulatore mons. Paolo Rizzi che raccoglierà l’epistolario di Teresio Olivelli, offrendo nuova luce sulla sua straordinaria spiritualità.
Durante la commemorazione davanti al monumento a Olivelli, con posa di corone, Eliana Gatti dell’ANPI ha commentato la frase del Beato “Chi non rispetta in sé e negli altri l’uomo, ha anima da schiavo”, mentre il vicepresidente ANA di Como Enrico Bianchi si è riallacciato all’omelia sulla chiamata del Battesimo, e il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra accennando alle passioni sportive del giovane Olivelli ha commentato i recenti episodi dei cori razzisti negli stadi: “Olivelli stava con gli ebrei che andavano nei forni… non è successo mille anni fa, non è successo tra i marziani…” e ha auspicato che questo giovane laico sia di esempio ai nostri giovani nell’impegno civile e nel rispetto di ogni nostro prossimo.
Anche il Postulatore ha inviato un breve messaggio scritto: “Aggiornamenti erano previsti durante il percorso di beatificazione. Ora che è beato: i fedeli sono invitati a pregarlo e a considerarlo non solo e non tanto da un punto di vista umano (alpino, docente, partigiano), ma soprattutto come un ‘Beato’, un intercessore di grazie presso Dio”.
Qualcuno chiederà: “E perché diventi santo?”.
Risponde ancora don Paolo: “La santità di vita è già stata riconosciuta. Affinché si giunga alla canonizzazione, cioè al titolo di ‘Santo’, occorre pregare per ottenere un miracolo ottenuto dal Signore per sua intercessione. Quindi l’importanza di diffondere la ‘Preghiera per la richiesta di grazie’ che si trova sul retro delle nuove immaginette”.