Bill: un anno all’insegna della legalità. Sabato 4 maggio si è chiuso, a San Fermo della Battaglia, il primo anno didattico della Biblioteca della Legalità, il progetto nato in provincia di Pesaro e Urbino per promuovere la cultura della legalità ed oggi replicato in 14 località della Penisola (Pesaro e Urbino, Alessandria, Alta Valle del Reno, Ancona, Camerata Picena, Castelli Romani, Chiusa di Pesio (CN), Latina, Mantova, Matera, Padova, Pomigliano D’Arco, San Fermo della Battaglia, Roma)

Il modello è semplice: creare un vero e proprio spazio bibliotecario con una collezione ragionata di testi adatti a giovani lettori (dagli 8 ai 15 anni), comprendente narrativa, saggistica, fumetti, libri illustrati. Un luogo di lettura, ma non solo. Soprattutto un contenitore di idee e proposte per aiutare i giovani a masticare legalità. A San Fermo questo spazio è presente da un anno. Nella mattinata di sabato si è fatta sintesi del cammino compiuto e delle numerose iniziative messe in campo. Ecco allora un Auditorium gremito ad ascoltare “Se c’è legalità”, la canzone realizzata dai bambini di terza delle primarie di San Fermo e Cavallasca e messa in musica dal maestro Siro Merlo, dell’associazione “Forme sonore”, con il coordinamento di Sabrina Simoni (direttrice del coro dell’Antoniano), frutto del progetto musicale realizzato in collaborazione con l’associazione stessa. A seguire la messa in scena di “Giovanni verso Giovanni”, spettacolo teatrale interpretato dai ragazzi del gruppo di lettura “Appassiolibriamoci”, con testi e regia di Claudia Fontana (spettacolo che racconta la storia di Giovanni Falcone, replicabile in altri istituti, a richiesta). Quindi la premiazione della prima edizione del concorso fotografico “Bill” riservato alle classi seconde delle scuole secondarie di primo grado “Marie Curie” e “Aldo Moro. Ad arricchire la mattinata anche i contributi musicali “Casa del Vento”, con la collaborazione di Angelo Quatrale e Maria Grazia Cicala.

Ad aggiungere sapore alla festa anche il saluto di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci e presidente della Fondazione Falcone, che, impossibilitata dal lasciare Palermo proprio per gli impegni legati al XXVII anniversario della strage, ha voluto far pervenire un suo scritto, che è stato letto nel corso della mattinata.

Mi dispiace di non poter essere presente lì tra voi – ha scritto Maria Falcone – … sentivo in ogni caso il bisogno di manifestare la mia vicinanza ed inviarvi i miei complimenti. Quanto alla cerimonia di chiusura dell’anno didattico 18/19, incentrata sul tema “Promuovere legalità per ottenere giustizia”, credo che sia particolarmente interessante e centrale, sia nel pensiero di Giovanni che nell’ambito della lotta alla mafia. Del resto, fin dalla sua nascita, la Fondazione Falcone, di cui sono presidente, si è impegnata a portare avanti i valori della legalità e della giustizia, con l’obiettivo di ottenere un miglioramento e un rafforzamento della vita democratica del nostro Paese e ciò per mezzo dello sviluppo culturale dei nostri giovani. Giovanni sosteneva che per sconfiggere la criminalità mafiosa non poteva essere sufficiente una semplice repressione, ma che era necessario ed anzi ancor più utile e produttivo, da un lato creare dei meccanismi di cooperazione tra le istituzioni e le migliori forze del Paese, dall’altro diffondere tra i giovani la cultura della legalità, creando una società libera dalla prevaricazione mafiosa. Solo così, infatti, può diventare possibile quel rinnovamento culturale capace di spazzare via la mentalità mafiosa con tutto il disvalore che porta con sé. Sono quindi davvero lieta di questa iniziativa che testimonia il vostro impegno ed auspico che grazie anche ad azioni come le vostre si possa un giorno mettere la parola fine su questo terribile male che è il fenomeno mafioso”.

Di seguito alcune immagini della mattinata.

E archiviato il passato la Bill di San Fermo ora pensa già al prossimo anno, con nuove idee e nuovi progetti che coinvolgeranno i ragazzi della zona.

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