Il senso più profondo dell’esperienza fidei donum sta anche e, soprattutto, qui: in una sala piena di persone, attente e affascinate nel sentire raccontare come una comunità lontana migliaia di chilometri da noi, dall’altra parte dell’Oceano, si accosta alla Parola di Dio.
In piccoli gruppi, spesso senza la presenza del sacerdote, impossibilitato ad arrivare dappertutto, quando le parrocchie arrivano ad avere 40 mila abitanti, ma non per questo incapaci di ascoltare quello che la Parola e lo Spirito, attraverso di essa, hanno da dire.
E’ stata una giornata preziosa quella organizzata dal Centro missionario diocesano, domenica 26 maggio, nella casa dei missionari saveriani di Tavernario. Una sessantina di persone hanno risposto all’appello e sono arrivate da varie parti della Diocesi, nonostante le difficoltà logistiche legate alle elezioni e al passaggio del Giro d’Italia, per ascoltare la testimonianza di don Roberto Seregni, missionario fidei donun nella diocesi di Carabayllo.
“Oggi non siamo più capaci di ascoltare”, ha detto. “Ma chi non sa prestare attenzione agli altri come può pretendere di ascoltare Dio”.
Ascolta l’intervento intergrale di don Roberto Seregni. Una sintesi sul Settimanale in uscita giovedì.