Durante il mese di agosto due giovani del Seminario diocesano di Como – Pietro Grandi (oggi diacono) e David Martìnez – accompagnati dal rettore don Alessandro Alberti, hanno fatto visita in Perù alla parrocchia di Carabayllo, dove è parroco il nostro fidei donum don Roberto Seregni e ai volontari dell’OMG (Operazione Mato Grosso).
«A conclusione delle attività estive di quest’anno, ci è stata offerta la possibilità di un viaggio speciale: una visita missionaria presso la nostra parrocchia di San Pedro a Carabayllo, in Perù, dove il nostro don Roberto Seregni svolge il suo servizio come sacerdote ‘Fidei Donum’. Una proposta da me subito accettata con entusiasmo, anche perché occasione di tornare in Sudamerica e così avvicinarmi un poco di più al respiro delle mie radici», racconta David.
La visita è durata una ventina di giorni e ha toccato la capitale Lima e la regione Andina di Huaraz dove numerosa è la presenza dei volontari dell’OMG.
«A Lima abbiamo seguito la quotidianità di don Roberto tra le 22 cappelle che costituiscono la parrocchia – continua David -: 22 comunità territoriali che vivono il centro della loro vita spirituale attorno alla propria cappellina, e che grazie anche all’impegno di tanti laici vivono la propria fede attivamente, sublimando il limite della loro numerosità che impedisce una presenza settimanale costante in ciascuna singola realtà da parte di don Roberto o dei suoi vicari. Una delle cose che mi porto a casa è proprio questo entusiasmo con cui ministri dell’eucarestia, catechisti, giovani e coppie di sposi con tanti altri fedeli laici si lasciano coinvolgere attivamente e si compromettono con umiltà, con sincerità per aiutare don Roberto a raggiungere tutti».
Lasciata Lima i tre “comaschi” hanno trascorso una settimana con i volontari dell’operazione Mato Grosso fondata nel 1967 da padre Ugo De Censi, che opera attivamente in Perù oltre che Brasile, Ecuador e Bolivia. Ad accompagnarli tra le comunità andine un giovane volontario grosino dell’OMG, Jacopo Besseghini.
«Qui – continua il seminarista – abbiamo avuto l’occasione di riflettere davanti alla storia e ai luoghi di chi ha dato la vita a tutti gli effetti, che ha ispirato il cuore di tanti, lasciando un forte segno attraverso la luce del proprio martirio, come padre Daniele Badiali, Nadia De Munari, Giulio Rocca: uccisi mentre cercavano il bene della comunità e che mi hanno fatto personalmente riflettere sul mio rapporto con la morte e col dono radicale di se stessi».
Per Pietro Grandi questo viaggio ha avuto un valore speciale perché compiuto a ridosso della sua ordinazione diaconale.
«Ho compiuto questo viaggio – racconta – a un mese dall’ordinazione diaconale, e l’incontro con don Roberto e i volontari dell’OMG è stato per me un invito: a vedere davvero che una vita di servizio è qualcosa di concreto, fatta di gesti, di attenzioni, di tempo speso per le persone che si hanno intorno. Ciò è stata per me una forte provocazione, perché mi fa desiderare di vivere con questo spirito la vita a cui sono chiamato qui in Italia».
Leggi le testimonianze integrali sul numero in uscita questa settimana.