Dal pomeriggio di giovedì 19 marzo, festa di san Giuseppe, nel giorno in cui tutte le diocesi d’Italia si uniscono nella preghiera del Santo Rosario, in questo tempo funestato dall’epidemia del coronavirus Covid-19, sul portone centrale della Basilica del SS. Crocifisso di Como è stata esposta una gigantografia che rappresenta proprio il Crocifisso miracoloso.
Si tratta di un’immagine realizzata in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II nel 1996. Il pontefice oggi santo, passando su viale Varese, poté così vedere e pregare il SS. Crocifisso. La rettoria del Santuario, affidata ai padri Somaschi, ha deciso di esporre la gigantografia per tutta la durata dell’epidemia di coronavirus.
Ancora una volta la città e la diocesi di Como si affidano al taumaturgico Crocifisso – come ha fatto il Vescovo Oscar nella Messa della II Domenica di Quaresima – per implorare protezione dalla malattia e vicinanza a chi soffre, ai familiari, a tutto il personale sanitario e alle autorità chiamate a gestire il fenomeno pandemico. Il Crocifisso è così presente, nelle strade, anche se deserte, si fa prossimo, è una testimonianza concreta di vicinanza alle persone che sono preoccupate. Un segno di speranza e di fede che non vuole spegnersi mai.