Il Consiglio Generale della Cisl dei Laghi (organizzazione sindacale territoriale che abbraccia i territori di Como e Varese e che, per numero di iscritti, è la terza in Italia con oltre 127 mila associati) ha eletto, giovedì mattina al Castello di Casiglio di Erba, il suo nuovo segretario generale: Daniele Magon. Con Magon è stata eletta anche la nuova segreteria, composta da Marco Contessa; Leonardo Palmisano ed Elisa Di Marco.
Classe 1966, Daniele Magon è nato a Saronno il 12 gennaio. Sposato, un figlio, è a tutti gli effetti un cislino “dei Laghi”, avendo vissuto a Como fino all’età di 26 anni. Inizia il suo cammino in Cisl vent’anni fa nella Fistel (il sindacato delle telecomunicazioni, spettacolo, editoria), di cui diventa segretario generale. Nel 2007 entra in Femca (Federazione energia, moda, chimica ed affini), di cui diventa prima segretario generale a Varese e poi della Femca dei Laghi, incarico che ha conservato fino ad oggi.
«Sono arrivato ad accettare la proposta di guidare la Cisl dei Laghi ‐ spiega il nuovo segretario generale – per senso di responsabilità verso entrambi i territori che la compongono, che sento miei. Dopo il passaggio della reggenza, che ha aiutato la Cisl a superare le inevitabili difficoltà dovute all’unione di due territori, Como e Varese, fortemente industrializzati ma molto diversi, ora siamo pronti ad affrontare nuove sfide. Accanto a me una squadra di provata professionalità e competenza con cui affronteremo le sfide future».
«Oggi ci troviamo dentro un’emergenza economica e sociale di enorme portata ‐ prosegue Magon ‐ che va fronteggiata con tempestività, per evitare di trovarci travolti da un autunno “caldo”, con la ripresa della scuola e delle attività produttive. Per questo riteniamo urgente la definizione di un progetto di lungo termine, che preveda ammortizzatori sociali adeguati, momenti di formazione, strumenti e risorse in grado di garantire ai lavoratori e alle aziende che i sacrifici a cui sono stati sottoposti verranno ripagati, e che non ci saranno licenziamenti. Solo così sarà possibile uscire insieme dalla secca».
«Dentro questo progetto condiviso alta dovrà essere l’attenzione verso alcuni pilastri del nostro sistema sociale: penso in primis alla sanità, di cui tutti abbiamo compreso l’enorme importanza in questo periodo, ma anche la necessità di un suo migliore assetto; la scuola, luogo prezioso di formazione ed educazione alla vita. E poi, ovviamente, il lavoro. Como e Varese sono due province fortemente industrializzate che stanno attraversando un periodo di grande sofferenza. Fino a pochi anni fa la loro ricchezza era data da un sistema produttivo solido, caratterizzato da eccellenze nazionali e internazionali: penso al turismo e al tessile per il comasco, settore, quest’ultimo, che prima del Coronavirus stava dando importanti segnali di ripresa; e al metalmeccanico, farmaceutico e gomma‐plastica per il varesino. La crisi ha colpito tutti, indiscriminatamente, come Cisl, insieme alle altre organizzazioni sindacali, faremo del nostro meglio per mettere i territori nelle condizioni di ripartire. Territori che hanno bisogno di risorse nuove, investimenti. Al governo chiediamo, in questo senso, di allentare la morsa della burocrazia che rende così difficile favorire interventi nel settore pubblico. Così come chiediamo regole più chiare per il settore privato, che permettano di programmare meglio il futuro, perché Como e Varese tornino appetibili per chi ha interesse ad investirci, ma oggi non lo fa, perché non sa che cosa potrà accadere domani dei suoi investimenti».
Presente ai lavori anche il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan.