Sono in crescita, costante, i numeri delle persone che risultano positive al coronavirus. I dati diffusi nella giornata di giovedì 22 ottobre dicono che ogni 11 tamponi effettuati, 1 è positivo. In Lombardia la maggior parte dei casi riguarda la fascia d’età compresa fra 25 e 49 anni. Attualmente negli ospedali della provincia di Como – secondo il report diffuso oggi da Ats Insubria che riporta i dati del 21 ottobre – sono ricoverati 129 pazienti, provenienti, però, da tutto il territorio lombardo: 123 le persone in reparti Covid dedicati, 6 in terapia intensiva. In provincia di Sondrio l’Ospedale Eugenio Morelli di Sondalo è tornato a essere il punto di riferimento territoriale per i pazienti positivi al coronavirus. Sono tre i reparti destinati a questa categoria di pazienti. Le persone attualmente ricoverate sono 64 (89 i pazienti Covid da inizio ottobre, fra questi, 24 provenienti dalle case di riposo), di cui 6 in terapia intensiva.
«Come temevamo – sottolinea il direttore generale dell’Ats della Montagna Tommaso Saporito – l’impatto della pandemia è tornato a farsi sentire. Stiamo lavorando per fornire le risposte attese sia nell’accertamento dei casi positivi sia nella cura dei malati, cercando di mantenere l’offerta sanitaria sul territorio. Confidiamo sul senso di responsabilità dei cittadini per il contenimento dell’infezione: è importante assumere comportamenti corretti, quindi indossare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza e lavare o igienizzare spesso le mani. Consigliamo prudenza in ogni situazione, anche in famiglia». Ricordiamo che da questa sera entra in vigore, nel territorio della Lombardia, il coprifuoco notturno.
«Il peggioramento della situazione sanitaria – è la riflessione del Sindaco di Sondrio Marco Scaramellini – era atteso e, purtroppo, si è verificato, rendendo necessaria e improrogabile l’adozione di provvedimenti restrittivi che si pongono un solo obiettivo: tutelare la salute pubblica e contenere il contagio per evitare nuovi ricoveri. In questa fase il Governo, con il Decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e la Regione Lombardia, con le due ordinanze firmate dal presidente Attilio Fontana, la prima con il ministro della Salute Roberto Speranza, chiedono dei sacrifici alle persone, giovani soprattutto, che non potranno uscire la sera, ai titolari di pubblici esercizi, che dovranno chiudere prima, ma anche allo sport dilettantistico. Nessuno avrebbe voluto questi provvedimenti, ma oggi, come già la primavera scorsa, si tratta di azioni utili ad arginare la diffusione dell’infezione e nell’intento di scongiurare regole ancora più limitative delle libertà personali. La città di Sondrio si è sin qui distinta per un indice di infezione per abitante molto basso e mi auguro che l’attenzione posta sino a qui continui anche nelle prossime settimane. Come Amministrazione comunale abbiamo già provveduto a riattivare i servizi di assistenza alle persone risultate positive o tenute all’isolamento fiduciario. Vi chiedo di rispettare le nuove regole, di rimanere in casa tra le 23 e le 5, di evitare i luoghi potenzialmente a rischio, di indossare sempre la mascherina, di mantenere il distanziamento e di igienizzare le mani frequentemente. Dobbiamo farlo per noi stessi, per le persone che amiamo e per tutta la comunità per scongiurare una chiusura totale: l’impegno è grande ma lo sarà di più la ricompensa, che si tradurrà nel ritorno alla normalità che tutti desideriamo».