Sono tante le iniziative programmate oggi, 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Mostre on line, spot video, campagne di sensibilizzazione che vedono impegnata l’intera società civile, amministrazioni, associazioni, sindacati.

Dalla mostra “Com’eri vestita?”  presso la Biblioteca comunale di Como, purtroppo non visitabile in presenza per le restrizioni in corso (vedi qui il promo illustrativo) promossa da Cgil di Como, Cisl dei Laghi e Uil del Lario, in collaborazione con Telefono Donna Como, il Centro Servizi del Volontariato Insubria, la Casa della Giovane Irma Meda, la cooperativa Lotta contro l’emarginazione, l’associazione Luminanda e Olo Creative Farm, a “Indicibile” (vedi qui),soltanto per citarne alcune.

Oggi la Polizia di Stato diffonde anche “Un anno di codice rosso, reati spia e femminicidi” la pubblicazione realizzata dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre.

In base a questo report risulta che in provincia di COMO, nell’anno in corso, sono state 58 le denunce presentate per il reato di atti persecutori a fronte delle 86 dell’anno precedente; 105 quelle per maltrattamenti in famiglia a dispetto delle 129 del 2019 e 29 le violenze sessuali denunciate contro le 47 dell’anno precedente.

Quanto ai provvedimenti amministrativi in materia di violenza di genere, nel periodo 1° gennaio 19 novembre 2020 il Questore di Como ha emanato 22 ammonimenti per stalking e 2 per violenza domestica mentre, dal gennaio di quest’anno, sono stati eseguiti 3 divieti di avvicinamento.

La raccolta e il monitoraggio dei dati, indispensabili per tracciare le strategie di prevenzione e contrasto, richiede evidentemente un ampio ricorso alla tecnologia e proprio a tal riguardo è in fase di ultima sperimentazione un app, chiamata Scudo, di cui saranno dotate tutte le forze di polizia e che consentirà di possedere tutte le informazioni utili sui precedenti interventi  effettuati presso il medesimo indirizzo (presenza di minori o di soggetti  con malattie psichiatriche o dipendenti da droghe o alcol, disponibilità di armi, lesioni personali subite in passato dalla vittima) e di calibrare così nel modo migliore l’operatività.

Dallo scorso lockdown la app YouPol, scaricata negli anni da tantissimi cittadini sui propri smartphone, è stata estesa alle segnalazioni di violenza domestica. Ideata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, l’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato

A Como dal 2009 è attiva la Rete interistituzionale antiviolenza, che continua ad aiutare le donne che subiscono violenza, anche e soprattutto in questo momento di emergenza.
Chi avesse bisogno di aiuto si può rivolgere al Centro Antiviolenza della Rete, Associazione Telefono Donna, al numero verde 800 166 656 oppure allo 031 304585.

Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre 161 donne si sono rivolte al Centro Antiviolenza, di cui più della metà italiane e 92 con figli minori.

La maggior parte di loro ha tra i 35 e i 44 anni, e per 141 la violenza è stata agita dall’attuale compagno/marito o dall’ex partner.

Nei primi 10 mesi del 2020 per 15 donne è stato necessario attivare la procedura di pronto intervento, cioè la collocazione della donna in una struttura di accoglienza per i primi 5 giorni di emergenza, a cui in genere fa seguito la possibilità di accedere ad una Casa Rifugio o prevedere un’altra soluzione sulla base di un progetto, che viene elaborato per ciascuna donna dalle professioniste del Centro.

Numeri di tenere a mente per ricordarsi che la violenza contro le donne è un reato purtroppo perpetrato ogni giorno dell’anno.