Il dibattito in corso sulla scala di priorità nella campagna vaccinale ha indotto ASST Lariana ad un chiarimento attraverso un comunicato che condividiamo:

Le categorie prioritarie da vaccinare sono state indicate sulla base della consegna dei vaccini.

Nella cosiddetta fase 1, Regione Lombardia (vedi Istruzioni operative Vaccinazioni Covid-19 Regione Lombardia, versione 20 gennaio 2021), riprendendo le indicazioni ministeriali, ha inserito:

“operatori sanitari e socio-sanitari, operatori non sanitari in ambito ospedaliero, ospiti e personale delle Rsa”, specificando che nella categoria operatori in ambito ospedaliero (pubblico e privato accreditato) rientrano gli operatori con funzione sanitaria, socio-sanitaria, amministrativa, tecnica (dipendenti e liberi professionisti, personale interinale…) ed altresì gli operatori non dipendenti che operano stabilmente all’interno delle strutture per i servizi in appalto (mense, pulizie…). E’ di tutta evidenza che le strutture sanitarie senza l’apporto di ciascuna di queste componenti, non possano essere in condizione di operare e quindi di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Nell’elenco della fase 1 erano altresì ricomprese le organizzazioni impegnate nell’emergenza-urgenza ossia le Croci ed Areu (Agenzia regionale dell’emergenza-urgenza, ex 118 per intendersi), personale essenziale per la funzionalità del sistema sanitario stesso (assistenza e trasporto in ospedale); i medici di medicina generale (Mmg), i pediatri di libera scelta (Pls), i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), i medici Usca (unità speciali di continuità assistenziale, che garantiscono l’assistenza domiciliare ai pazienti Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero), gli operatori delle Ats.

Solo all’esaurimento di questa prima fase, condizionata dall’approvvigionamento dei vaccini, sarà possibile avviare la fase 1 bis che vedrà vaccinare, sempre su indicazione di Regione Lombardia le seguenti categorie: personale della residenzialità psichiatrica, dell’assistenza domiciliare, dei centri diurni, i farmacisti, le confprofessioni (dentisti…), la sanità militare e la polizia di stato, gli ambulatori accreditati, i medici liberi professionisti e gli informatori scientifici del farmaco. Tale fase, se i vaccini saranno consegnati, si esaurirà intorno al 25/26 marzo quando dovrebbe partire la fase 2 che coinvolgerà le persone ultra ottantenni, i 60-79enni, i cronici e fragili. La restante parte della popolazione sarà coinvolta nella fase 3.

I numeri certificano che le dosi somministrate al 27 gennaio sono 10636, di cui 2268 dosi consegnate alle Rsa (a 18 strutture su 56) e 1794 ai privati accreditati del territorio (6). Le 6574 dosi somministrate direttamente da Asst Lariana sono così suddivise: 5637 a personale sanitario (pari all’86% di 6574) e 937 a personale non sanitario (pari al 14%).

Sempre al 27 gennaio, 1049 dosi (che si aggiungono alle 10636 di cui sopra) sono state somministrate da Asst Lariana come seconde dosi.

Scorporando ulteriormente i dati, nell’ambito del personale sanitario vaccinato da Asst Lariana, 238 sono Mmg (medici di medicina generale), 47 Pls (pediatri di libera scelta), 19 Ca (medici di continuità assistenziale), 16 medici Usca.

Sul fronte di Asst Lariana, il personale dipendente sanitario vaccinato ammonta a 2555 unità, cui vanno aggiunte altre 432 vaccinazioni di collaboratori sanitari (non dipendenti ma operanti organicamente all’interno del network ospedaliero di Asst Lariana); 534 i lavoratori dipendenti non sanitari vaccinati, cui vanno aggiunti altri 232 collaboratori (afferenti alle cooperative che lavorano nelle strutture ospedaliere) non sanitari vaccinati.

Per quanto riguarda i dipendenti e i volontari dell’area emergenza-urgenza (Areu e Croci) e i volontari operanti all’interno degli ospedali sono 2187 quelli vaccinati.

Gli studenti dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e delle professioni infermieristiche, tirocinanti negli ospedali di Asst Lariana e gli specializzandi vaccinati sono 143.

171, infine, i dipendenti di Ats Insubria vaccinati.

Sommando le varie voci si arriva appunto a 5637 dosi somministrate a personale sanitario e a 937 dosi a personale non sanitario.

E ancora. Il 28 gennaio è stata avviata la consegna dei primi richiami alle Rsa e dal 1 febbraio ai privati accreditati.

Posto che i vaccini non sono arrivati alle scadenze prefissate e neppure nelle quantità ipotizzate, è stato necessario accantonare delle dosi in modo da garantire la seconda somministrazione. L’attuale vaccino in distribuzione – Cominarty di Pfizer-BioNtech – prevede, infatti, dopo una prima somministrazione, una seconda dose a distanza di 21 giorni ed è solo dopo questa seconda dose che il vaccino garantisce la sua immunità. Ne consegue che onde evitare di veder vanificato tutto il lavoro svolto, dalla seconda metà di gennaio Asst Lariana ha dovuto rivedere il proprio Piano Vaccinale e l’ultimazione delle consegne alle Rsa riprenderà nei prossimi giorni.

Proprio rispetto alle Rsa, il nostro territorio vede un numero significativo di tali strutture (56) per un totale di oltre 8mila persone coinvolte tra operatori ed ospiti che devono essere sottoposti a vaccinazione.

Con queste strutture è stato necessario avviare un percorso formativo per illustrare sia come somministrare il vaccino (con dettagli sulla somministrazione ai soggetti allergici e indicazioni su cosa fare in caso di reazioni avverse) sia come rendicontare e registrare sulle apposite piattaforme regionali e ministeriali le dosi somministrate.

Al primo questionario inviato alle Rsa il 30 dicembre (verifica sulla presenza di personale nei Punti vaccinali interni; sulla dotazione di frigoriferi con monitoraggio della temperatura per lo stoccaggio dei vaccini che, una volta scongelati, alla temperatura di 2-8° resistono cinque giorni), sono seguiti momenti di informazione sui vari aspetti della campagna (ricevimento, stoccaggio e allestimento del vaccino; spiegazione della diluizione e del prelievo; registrazione). Ad ogni struttura sono stati indicati i riferimenti e i contatti del personale di Asst Lariana messo a disposizione in caso di problematiche connesse al processo vaccinale. Ad un primo invio, a partire dal 7 gennaio, a 5 Rsa “pilota” per testare la gestione logistica e le modalità operative applicate, è seguita la consegna ad altre 13 Rsa (il totale di 18 Rsa già rifornite corrisponde al 32% del totale). Tra prime e seconde somministrazioni, il mondo delle Rsa comasco necessita ancora di 14800 dosi. I criteri di distribuzione seguiti hanno riguardato: copertura di tutti gli ambiti territoriali di competenza di Asst Lariana, dato epidemiologico rappresentato dalla numerosità degli ospiti presenti, strutture pronte ad avviare la campagna vaccinale ed esenti da focolai in atto.

Rispetto alle dosi fornite a Rsa e privati accreditati, Asst Lariana, dopo l’indicazione dei quantitativi trasmessa da Ats Insubria, doveva solo avere conferma della richiesta numerica delle dosi necessarie ed esercitare una funzione di tutoraggio riferita esclusivamente alla gestione del processo vaccinale. Per questo le richieste aggiuntive devono essere autorizzate preventivamente da Ats Insubria.