Impossibile non scorgere, per chi viaggia lungo la strada statale 38 in Valtellina, la chiesa che sovrasta lo sperone roccioso della Sassella, alle porte del capoluogo. Si tratta di uno degli edifici di culto dedicati alla Madonna più antichi del territorio provinciale, che la leggenda farebbe risalire addirittura all’anno 932, quando la Madonna sarebbe apparsa all’allora Arciprete per chiedergli l’erezione del tempio. L’intervento della Madre di Dio proseguì anche in seguito, spostando di notte, nel luogo da lei indicato, il materiale di fabbrica che si trovava nel fondovalle.
La prima costruzione della chiesa è però da collocarsi probabilmente dopo l’anno 1000, secondo quanto riferisce Angela Dell’Oca, storica dell’arte che poco più di due anni fa ha ideato e curato il ricco volume Santa Maria della Sassella, pubblicato dalla Fondazione Credito Valtellinese. «Le indagini archeologiche effettuate sotto il pavimento della navata – spiega Dell’Oca – ci raccontano dell’esistenza di ben tre edifici sovrapposti fabbricati strappando spazio alla viva pietra: una prima costruzione di incerta datazione e funzione, forse un presidio militare, una seconda che potrebbe coincidere con la chiesa millenaria e una successiva, eretta intorno ai primi anni del Trecento». Seguì poi un cantiere nel periodo rinascimentale, tra l’ultimo quarto del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento, «avviato – riferisce la storica – sotto la giurisdizione ecclesiastica dei due arcipreti della famiglia lariana degli Andriani, Pietro e Giacomo, che ressero la parrocchia di Sondrio dal 1442 al 1520». Fu realizzata la nuova decorazione della chiesa, che possiamo ammirare ancora oggi e che esalta la figura della Madonna. «L’ampio affresco absidale – aggiunge Dell’Oca -, eseguito dal maestro Andrea de Passeris originario di Torno, nei pressi di Como, secondo il contratto stipulato nel 1511, sviluppa un percorso teologico coerente con i principali episodi della vita di Maria: la sua nascita e il matrimonio con Giuseppe a sinistra e poi, a destra dell’altare, la Natività di Gesù e la Presentazione al tempio».

Sassella, altareSolo più tardi si provvide ad affrescare anche l’episodio dell’Annunciazione nello spazio più ampio riservato dietro all’altare e «pochi decenni più tardi – racconta Dell’Oca – venne dipinta un’altra coloratissima Annunciazione sulla facciata, la cui la porzione superiore è ancora visibile, insieme all’antico oculo, poi tamponato che filtrava la luce pomeridiana, nel sottotetto del portico addossato sul finire del Seicento. Autore con tutta probabilità fu il pittore bresciano Vincenzo De Barberis, cui appartiene anche la tavola con la Natività di Gesù datata 1534 e collocata sull’altare».

Andrea De Passeris, Teofania, 1511 - chiesa della Sassella a SondrioTerminata la campagna pittorica principale, quella del presbiterio, Santa Maria della Sassella venne consacrata il 2 febbraio 1521, esattamente cinquecento anni fa. A presiedere il rito fu monsignor Francesco Ladino, su mandato del vescovo di Como. «Il Ladino, ausiliario o suffraganeo della cattedra ambrosiana nel 1517, col titolo di vescovo di Laodicea – spiega Angela Dell’Oca -, ricoprì tali funzioni per conto dei vescovi Scaramuzza e Cesare Trivulzio, a lungo assenti dalla loro sede. Lo vediamo consacrare nei primi decenni del Cinquecento un numero cospicuo di nuove chiese locali, viaggiando tra borghi e villaggi disseminati non solo in terra milanese ma anche nel Comasco».
La pergamena con l’atto di consacrazione, rogato del notaio Antonio Luigi Rippa della curia di Como alla presenza di due testimoni, si conserva nell’archivio parrocchiale di Sondrio e recita sinteticamente: «Francesco Ladino, vescovo di Laodicea, con permesso del vescovo di Como e del suo vicario, saluta tutti i fedeli in Cristo, di ambo i sessi… oggi tra processioni, inni e canti, consacra la chiesa intitolata a Santa Maria della Sassella, in territorio della media Valtellina diocesi di Como, amplioribus hedifficiis et onorabili structura dudum nuperrime – vale a dire ricostruita da qualche tempo con più ampi edifici e onorabile struttura – sotto il titolo della Vergine Maria mediante processioni solenni, inni e cantici ordinati per santa madre Chiesa e a lode e gloria di Dio Onnipotente e di tutti i santi».

Atto di consacrazione della chiesa della Sassella a SondrioA cinquecento anni di distanza da quel giorno, questa sera alle ore 21, l’arciprete di Sondrio, don Christian Bricola, presiederà una solenne celebrazione eucaristica. Visti i posti limitati nella piccola chiesa e le norme per contenere i contagi da Covid-19, non sarà possibile per i fedeli accedere liberamente al tempio. La Messa sarà allora trasmessa in diretta tv su TeleSondrioNews (canale 172 del digitale terrestre e 695 in alta definizione), come pure sul nostro canale YouTube.