Anche Como commemora le vittime del Covid. In occasione della “Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da coronavirus”, che si tiene il 18 marzo in tutta Italia, la Fondazione Alessandro Volta ha promosso la collocazione di un piccolo monumento in fondo a viale Geno, nell’area adiacente alla Villa. La stele è un’opera ispirata dalla pandemia, realizzata dallo scultore Vito Valentino Cimarosti e donata alla città da Fondazione Alessandro Volta grazie alla generosa offerta dell’azienda Pusterla Marmi.
Contestualmente, alle 11.30, il sindaco Mario Landriscina invita tutta la cittadinanza a osservare un minuto di silenzio e raccoglimento. Presente, tra gli altri, anche il nostro vescovo mons. Oscar Cantoni.
“In genere i monumenti riconsegnano il passato, sono tributi di quanto accaduto che il presente vuole commemorare e ricordare. Questo monumento è diverso: guarda al passato ma anche ad un drammatico presente che ancora deve esprimersi completamente prima di essere lasciato alla storia – afferma Luca Levrini, presidente di Fondazione Volta – Vivere il monumento accompagnati dalla attualità del dramma penso sia cosa di estrema importanza: può generare emozioni, fare riflettere, essere luogo simbolo dove matura la memoria ma anche l’energia e la forza collettiva per reagire. In tal senso diventa strumento di utilità immateriale. La stele si eleva al cielo sottile e delicata, ma poggia solida per emergere dalla terra, in una suggestione che evoca realtà e concretezza ma anche ambizione allo spirituale. Il fatto che l’iscrizione commemori i defunti, ma ricordi anche i guariti, il personale medico e la scienza, vuole unire al cordoglio per le vittime la gratitudine a chi, ancora oggi, rappresenta l’elemento concreto di una speranza che deve rimanere forte.”
La finalità della donazione dell’opera è conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone morte a causa della drammatica pandemia da Covid-19 e diventarne il simbolo visibile e concreto nella nostra Città. Sul basamento della stele è riportata la frase “La Città di Como. In memoria della drammatica pandemia Covid 19, ricorda commossa le vittime, sostiene con forza i guariti, ringrazia sentitamente il personale sanitario e riconosce il valore competente della scienza”.
La stele “Ascesa 2020” è stata creata dallo scultore Vito Valentino Cimarosti in un unico blocco di prezioso marmo bianco di Carrara di oltre 2 metri d’altezza con tre elementi che salgono assottigliandosi. La stele si appoggia su due blocchi di granito di Sardegna che non combaciano perfettamente, dando l’impressione di precarietà, e che vogliono simboleggiare la contingenza del momento e la finitezza umana.
“Il Covid ci rammenta la nostra finitezza – spiega Cimarosti – ma ci richiama anche ad una idea più sobria della libertà: essere più liberi è fare ciò che, nella situazione attuale, si deve fare. La libertà la vediamo incarnata nella serietà e dedizione con cui migliaia di persone lavorano quotidianamente per rallentare il contagio. Questo è il significato dell’innalzarsi della stele verso il cielo: guardate in alto non solo come unica consolazione ma per ergersi al di sopra delle sciagure e trovare la forza di non lasciarsene sopraffare”.
“Avere a Como una stele che rimanda al dramma del Covid-19, come in altre città italiane, è una iniziativa evocativa importante – le parole del sindaco di Como Mario Landriscina – Il 18 marzo il sentimento nazionale si unisce e si ferma in un momento commemorativo al quale la nostra città partecipa in modo convinto, con cordoglio, forza e speranza. Con questo spirito, in occasione dello svelamento dell’opera, invito la cittadinanza a osservare un minuto di silenzio. Ringrazio a nome della città Fondazione Alessandro Volta, l’artista Vito Cimarosti e Pusterla Marmi, per aver reso possibile questa concreta suggestione. Il monumento, semplice ma particolarmente significativo, vuole ricordare tutte le vittime del Covid-19, ma anche rappresentare un luogo di condivisione e sostegno per chi sta affrontando una dolorosissima battaglia. Non posso fare a meno di pensare alle persone che in questo momento stanno lottando per superare questo momento. A tutti loro oggi vogliamo dire che la speranza deve restare sempre viva, e la possibilità concreta di vedere finalmente conclusa la fase più drammatica dell’emergenza sanitaria passa anche dall’impegno personale di ognuno di noi ad adottare comportamenti responsabili”.