La nostra comunità cristiana parrocchiale dimostra una grande sensibilità. La società civile del territorio è collaborante. Le istituzioni hanno aiutato in modo scarso, forse perché devono rispettare normative rigide?
Ci risulterebbe che poche famiglie siano riuscite ad ottenere aiuti riguardo ai buoni spesa/affitto. L’accesso alle varie piattaforme online ha creato difficoltà agli utenti non avvezzi alla tecnologia. Gli ammortizzatori sociali sono insufficienti e incostanti generando quindi grande incertezza e ansia; inoltre alcune persone, per vari motivi burocratici o mancanze da parte dei datori di lavoro, non sono riusciti ad ottenerli. Il timore maggiore è sicuramente quello di perdere definitivamente il lavoro. La fatica maggiore è legata alla presenza in famiglia di minori.
Per i genitori comporta una grande sofferenza il fatto di non riuscire a sostenere la famiglia e non poter provvedere ai bisogni primari dei figli. Anche la DAD ha generato difficoltà: un computer per ogni figlio… e in qualche caso anche le spese per il collegamento a internet. La Caritas parrocchiale ha incontrato e incontra poveri “da COVID” e temiamo che molti altri ne incontreremo. Ora stiamo a vedere cosa succede nei prossimi mesi, con l’avvio dello sblocco dei licenziamenti.
Il confronto e la collaborazione con il Centro di Ascolto diocesano è importante. Nella nostra realtà, l’attività del FSFL è stata intesa integrativa e non competitiva rispetto alle iniziative della parrocchia che sono continuate costantemente e in modo crescente. Al momento della compilazione della domanda al “Fondo diocesano di Solidarietà Famiglia-Lavoro” i nostri volontari specificano sempre che l’eventuale aiuto che ne deriverà è una iniziativa di Carità della Diocesi e quindi del Vescovo. Potremmo indicare molte famiglie in grande difficoltà riguardo la totale perdita (speriamo momentanea) del lavoro, soprattutto quello stagionale e quello delle categorie le cui attività ancora non ripartono. Da segnalare anche le numerose situazioni in cui è venuto a mancare il piccolo ma significativo introito frutto di collaborazioni domestiche da parte delle donne. Secondo la mia personale esperienza il Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro rappresenta una boccata di ossigeno fondamentale e decisiva in questi momenti di gravissima difficoltà. Oltre ad essere uno strumento per risollevare un po’ “le sorti” della famiglia e sanare qualche situazione debitoria, è una fonte di speranza e fratellanza. Aiuta a sentirsi parte della comunità cristiana. È gratificante per noi operatori poter vedere negli occhi delle persone tutto ciò. Con l’occasione tengo a farmi portavoce con voi dei ringraziamenti espressi da tutti coloro che hanno potuto contare sul vostro operato».
Serenella Tosato
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Al 31 luglio 2021 il “Fondo diocesano di solidarietà famiglia lavoro 2020” (FSFL2020) presenta questo bilancio: le sue entrate assommano a 652.000 euro; le uscite, unicamente costituite da contributi alle famiglie in difficoltà a causa della pandemia e finalizzate al reinserimento nel mondo del lavoro, ammontano a 583.000 euro.
Sono ancora disponibili 69.000 euro. Complessivamente sono state esaminate 480 domande e sono state aiutate 1.562 persone, in prevalenza componenti famigliari.