Buona solennità dell’Assunta. Anche se l’edizione cartacea non è in distribuzione per la pausa estiva, ecco, come ogni settimana sul nostro giornale, il commento al Vangelo a firma di don Roberto Seregni, fidei donum a Carabayllo, in Perù.
L’anima mia magnifica il Signore – Luca 1,39-56
Assunzione della Vergine Maria
Maria, la madre di Dio, è l’alba, è un soffio di luce che apre una nuova storia d’amore tra l’Eterno e l’uomo. In lei l’umano e il divino prendono forma: come nelle oscurità segrete della terra germoglia la spiga, così nel grembo di Maria germoglia in silenzio il grano che sarà macinato sul legno della Croce, Pane di vita che sazia la nostra sete di eternità. Elisabetta è come un tramonto sereno illuminato da una stella fulgida. Nel mistero della visitazione alba e tramonto si incontrano, il sole e la stella vibrano all’unisono.
E Maria canta. Il Magnificat celebra la bellezza infinita di un Dio che rende possibile l’impossibile, che si mette dalla parte dell’ultimo, che svela un Padre dal cuore di Madre. Forse Maria ha ballato mentre cantava il Magnificat. Forse non è riuscita a contenere la gioia: tutto il suo corpo, tabernacolo vivente della presenza dell’Eterno, ha danzato al ritmo dolce della misericordia.
Forse dovremmo imparare da lei ad essere leggeri, a danzare, a sfidare la notte che ci avvolge sui passi della grazia, a fidarci, a farci portare, a lasciare che Lui conduca la danza.
don Roberto SEREGNI