120 km a piedi per “Casa di Rico”… È l’impresa compiuta da Silvia Birollo, operatrice del “La Casa dei Tigli” di Brunate per lanciare una raccolta fondi a favore di uno dei progetti di autonomia della struttura. 120 km in 24 ore: da Como a Gera Lario e ritorno, da mezzanotte a mezzanotte, domenica 10 ottobre, Giornata nazionale del cammino. Una sfida nella sfida, quella di Silvia; il superare sé stessa nella copertura delle lunghe distanze e affiancarci un importante progetto di solidarietà.
La Casa dei Tigli di Brunate è una realtà che accoglie una comunità educativa mamma bambino e una comunità di minori 0-10 anni. Da tre anni ha avviato anche tre progetti di semi autonomia per le mamme che hanno concluso il percorso educativo e si preparano alla vita in società. Casa di Giò, casa di Ersi e Casa di Rico, dai nomi di figure importanti che hanno fatto la storia della realtà di Brunate. Mentre i primi due appartamenti sono già in funzione e occupati, per Casa di Rico, acquistata all’asta alcuni anni fa, servono 50 mila euro per la ristrutturazione. Da qui la sfida di domenica. A piccoli passi per raggiungere un grande obiettivo.
Ma cerchiamo di chiarirlo meglio questo obiettivo. Ci viene in aiuto Francesca Farano, coordinatrice dei progetti di semi autonomia della “Casa dei Tigli”.
«Il progetto di semi-autonomia della “Casa dei Tigli” nasce circa tre anni fa dall’intento di creare continuità ed integrazione tra l’esperienza comunitaria e il passaggio verso l’indipendenza dando alle mamme la possibilità di sperimentarsi in una vita più autonoma e in un contesto meno protetto. Sempre di più ci accorgevamo infatti della necessità di uno spazio intermedio, che permettesse alle mamme di entrare nel mondo a piccoli passi».
Ecco allora che nel mese di luglio dello scorso anno apre “Casa di Ersi”, un appartamento sul territorio di Brunate dedicato a suor Ersilia, presso il quale attualmente risiedono una mamma con il suo bimbo. Nel mese di aprile di quest’apre “Casa di Giò”, dedicato a sorella Giovanna, monolocale ricavato all’interno della stessa Casa dei Tigli, anch’esso attualmente occupato da mamma e bambino. «L’ultimo appartamento è Casa di Rico – continua Francesca – dedicato a padre Odorico. Lo abbiamo acquistato all’asta alcuni anni fa, ma prima di essere reso agibile necessita di essere ristrutturato. Da qui la raccolta fondi. Servono circa 50 mila euro per ristrutturarlo».
La somma è importante, ma non impossibile. Sullo sfondo la possibilità di offrire l’opportunità ad una mamma e al suo piccolo/piccola, anche con un piccolo gesto, di ripartire.
«Gli appartamenti di semi-autonomia vogliono essere la necessaria prosecuzione del cammino compiuto in comunità – conferma Ammì Negri, responsabile della “Casa dei Tigli” -. Spesso le mamme che arrivano alla fine del percorso in comunità non sono pronte per il salto verso l’autonomia. E sempre più spesso dagli stessi Servizi sociali di riferimento ci arrivano richieste che vanno nella direzione di aiutare mamme a ritagliarsi pian piano questo spazio. Ecco perché appartamenti come questi assumono per mamme e bambini un’importanza fondamentale. Ci terrei però a sottolineare anche, dentro questi percorsi di semi-autonomia, l’importanza della rete. La nostra sfida grande vuole essere quella di “agganciare” in qualche modo questi appartamenti al territorio, attivando una rete di relazioni, contatti, sostegno nella cura dei figli mentre le mamme sono al lavoro, ma anche rispetto a possibili corsi di formazione. Insomma, vorremmo tessere delle reti virtuose fondate sul reciproco aiuto, alimentate dalla semplicità e dalla forza dello spirito francescano, che “banalmente” ci dice quanto è bello aiutare gli altri, con le loro fragilità, ma anche con le loro ricchezze».
Come sostenere il progetto della “Casa di Rico”? Andare su gofundme.com , o intestare un bonifico a Sodalizio Terz’Ordine Secolare Francescano – Ancelle del Signore: IBAN IT13A0306909606100000128244.