Oggi, 18 novembre, su iniziativa della Conferenza episcopale italiana, è la prima Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, voluta dai vescovi italiani in concomitanza della Giornata europea per la protezione dei minori. Ieri, 17 novembre, in occasione dell’udienza del mercoledì, papa Francesco ha ricordato l’appuntamento, esprimendo l’auspicio che «questa iniziativa possa essere occasione di riflessione, di sensibilizzazione e di preghiera per sostenere i cammini di recupero umano e spirituale delle vittime. È dovere imprescindibile di quanti hanno qualche responsabilità educativa in famiglia – ha affermato ancora il Santo Padre –, in parrocchia, nella scuola, nei luoghi ricreativi e sportivi, proteggere e rispettare gli adolescenti e i ragazzi loro affidati». Questa prima Giornata di preghiera vuole essere «un’occasione da valorizzare nelle Chiese locali, grazie all’impegno responsabile dei Referenti diocesani, dei parroci, dei consacrati, dei catechisti, degli educatori e di tutti gli organismi pastorali, perché sia coinvolta tutta la comunità», è il pensiero di monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, presidente del Servizio nazionale per la Tutela dei minori.
Sono stati preparati materiali di approfondimento e schemi di preghiera. «Siamo invitati alla preghiera – sottolinea monsignor Ghizzoni – per sostenere i cammini di recupero umano e spirituale delle vittime e dei sopravvissuti, da chiunque siano stati feriti, così gravemente, dentro o fuori dalla Chiesa, per le famiglie e le comunità colpite dal dolore per i loro cari. Preghiamo per tutti quelli che hanno qualche responsabilità educativa in famiglia, in parrocchia, negli altri ambienti, affinché proteggano e rispettino nel corpo e nell’anima gli adolescenti e i ragazzi loro affidati e le persone più deboli. La preghiera – ribadisce l’arcivescovo – ci aiuterà anche a mobilitarci per creare intorno a noi ambienti sicuri, scegliendo e formando persone che sappiano rispettare i più piccoli in tutte le nostre attività ecclesiali. Dobbiamo anche pregare per chiedere perdono per chi ha commesso questi abusi, per chi non ha voluto vedere e non è intervenuto per affrontare le situazioni ambigue o rischiose».
«Il contrasto agli abusi in ambito ecclesiastico – osserva Emanuela Vinai, coordinatrice del Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili – è un percorso cresciuto con una evoluzione costante nel tempo. Negli ultimi anni si è avuta una crescita della sensibilizzazione e delle azioni introdotte per promuovere una cultura adeguata e, soprattutto, per prevenire possibili situazioni non corrette». La Chiesa in Italia ha raccolto l’esortazione di papa Francesco alla lotta agli abusi e si è dotata di strumenti normativi e operativi per un intervento efficace e duraturo, a partire, dalla primavera 2019, con l’approvazione delle Linee guida in materia di tutela dei minori e delle persone vulnerabili (clicca qui), un testo che è, prima di tutto, un documento pastorale, che ha nel concetto di “cura” e “protezione” il cardine di tutta l’azione della Chiesa. «Le Linee guida – osserva don Gianluca Marchetti, docente di diritto canonico, promotore di giustizia, membro del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale contro gli abusi – spiegano che la Chiesa non dovrà più affrontare questo problema in modo legalistico e punitivo, ma con uno sguardo più ampio, pastorale, educativo, accogliente e sinergico. Visto che riguarda tutti, vogliamo rendere corresponsabile l’intera comunità e, nello stesso tempo, secondo lo spirito del Vangelo, offrire un servizio all’intera società».
Sul competente sito della CEI è pubblicato l’elenco dei 105 Servizio diocesani e interdiocesani attivabili e raggiungibili anche tramite portale istituzionale. Fra questi anche il Servizio della diocesi di Como per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il Referente diocesano è don Luigi Chistolini. Il Servizio ha sede a Como, presso la struttura della Fondazione Cardinal Ferrari. Per contattare il referente è possibile inviare una mail a referente@diocesidicomo.it. Per contattare lo Sportello di ascolto, previo appuntamento, è possibile inviare una mail a serviziotutela@diocesidicomo.it.