Domenica 8 maggio si celebra la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. La Chiesa richiama tutti, in modo particolare, a intendere la vita come una chiamata di Dio, una risposta grata all’amore di Dio che sempre ci precede. L’Ufficio della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale delle vocazioni stimola a interpretare la vita come vocazione, nel senso di un appello a “Fare la storia”, come ad assecondare quella misteriosa azione dello Spirito che tesse le fila della vicenda comunitaria e personale. Non da soli, ma in una fraterna e umana connessione che pandemia e guerra ci risvegliano, siamo chiamati a costruire e disegnare l’esistenza docili allo Spirito.

Ci prepariamo ad accogliere il messaggio particolare di Papa Francesco, che nella esortazione post-sinodale Christus Vivit a più riprese ha incoraggiato i giovani: “Lasciate sbocciare i vostri sogni, prendete decisioni”. In diocesi di Como, dopo due anni di interruzione, ritorna in presenza il pellegrinaggio alla Madonna del Soccorso guidato dal Vescovo Oscar. Sabato 7 maggio, a partire dalle 16.00, con ritrovo alla prima cappella del viale inizierà la salita in preghiera verso il santuario, con il rosario e accompagnati da alcune testimonianze. In chiesa ci sarà un tempo di adorazione eucaristica, di ascolto della Parola e una riflessione del Vescovo. La proposta è rivolta agli adolescenti e ai giovani a partire dai 17 anni, con il tema annuale “Fare la Storia” a fare da filo conduttore a tutta la preghiera. La vocazione non è mai solo “per me” ma sempre “per qualcun altro”, a servizio della costruzione di una storia comunitaria che cammini nella realizzazione del regno di Dio. “La volontà del Signore si fa, nel senso transitivo del termine: si va compiendo, è in via di realizzazione, si sta costruendo, cresce, matura. Non da sola, però, non senza di noi, non senza l’apporto di ciascuno con la sua particolare vocazione perché egli stesso non ci ha voluto nella storia come spettatori ma come protagonisti, cooperatori della sua opera perché possiamo dirla anche nostra” (così don Michele Gianola, direttore nazionale dell’Ufficio Vocazioni).