Come reso noto ufficialmente dal Bollettino odierno (mercoledì 13 luglio) della Sala Stampa Vaticana, il Vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, che sarà creato cardinale il prossimo 27 agosto, è stato nominato membro del Dicastero per i Vescovi. Questo il testo del Bollettino. Per la prima volta fra i componenti del Dicastero sono state nominate anche tre donne.

«Il Santo Padre ha nominato Membri del Dicastero per i Vescovi gli Em.mi Signori Cardinali: Anders Arborelius, O.C.D., Vescovo di Stockholm (Svezia); Jose F. Advincula, Arcivescovo di Manila (Filippine); José Tolentino de Mendonça, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa; Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi; gli Ecc.mi Monsignori, la cui nomina cardinalizia è stata recentemente annunciata: Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; Lazzaro You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero; Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marseille (Francia); Oscar Cantoni, Vescovo di Como (Italia); gli Ecc.mi Monsignori Dražen Kutleša, Arcivescovo di Split-Makarska (Croazia), e Paul Desmond Tighe, Segretario del già Pontificio Consiglio della Cultura; il Rev.mo Padre Dom Donato Ogliari, O.S.B., Abate dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura e Amministratore Apostolico dell’Abbazia Territoriale di Montecassino (Italia); le Rev.me Suore Raffaella Petrini, F.S.E., Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e Yvonne Reungoat, F.M.A., già Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice; l’Ill.ma Dottoressa Maria Lia Zervino, Presidente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche».

DICASTERO PER I VESCOVI – PROFILO (fonte: www.congregazionevescovi.va)

Il Dicastero fu istituito da Sisto V con la Costituzione Immensa del 22 gennaio 1588, sotto il nome di Congregazione per l’erezione delle Chiese e le Provviste concistoriali, cambiato poi in quello di Santa Congregazione Concistoriale. San Pio X con la Costituzione Sapienti Consilio del 29 giugno 1908 ne ampliò le attribuzioni, assegnandole la competenza relativa alla elezione dei Vescovi, all’erezione delle diocesi e dei capitoli dei canonici, alla vigilanza sul governo delle diocesi, al regime, disciplina, amministrazione e studi dei Seminari, già spettanti ad altre Congregazioni (dei Vescovi e Regolari, Concilio e S. Uffizio) e Commissioni soppresse; e le attribuì il compito di dirimere i dubbi circa la competenza delle Congregazioni. Lo stesso Santo Padre ne era il Prefetto.

Il Codice di Diritto Canonico promulgato nel 1917 le confermò in massima parte le attribuzioni suddette.

Con la Costituzione Apostolica Regimini Ecclesiae Universae del 15 agosto 1967 di Paolo VI, venne di nuovo mutato il nome in quello di Sacra Congregazione per i Vescovi e fu data una nuova specificazione delle sue competenze.

Con la Costituzione Apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988 di Giovanni Paolo II, fatta salva la competenza delle Congregazioni per le Chiese Orientali e per l’Evangelizzazione dei Popoli, quella della Congregazione per i Vescovi è stata così determinata:

  • svolgere tutto quanto si riferisce alla costituzione delle Chiese particolari e dei loro Consigli, alla loro divisione, unificazione, soppressione ed altri cambiamenti, nonché ciò che riguarda l’erezione degli Ordinariati Castrensi;
  • provvedere a quanto concerne la nomina dei Vescovi, anche titolari, e al retto esercizio del loro ufficio pastorale, avendo cura, tutte le volte che si debba trattare con i governi per quanto attiene alla costituzione o il cambiamento delle Chiese particolari, sia alla loro provvista, di procedere dopo aver consultato la Sezione della Segreteria di Stato per i Rapporti con gli Stati;
  • indire le visite apostoliche, predisporre tutto ciò che si riferisce alle «visite ad limina Apostolorum», esaminare le relazioni quinquennali delle Chiese particolari affidate alle sue cure;
  • compiere ciò che attiene alla celebrazione dei Concili particolari nonché alla costituzione delle Conferenze Episcopali e la revisione dei loro statuti; riceverne gli atti e i decreti e, consultati i Dicasteri interessati, dare ai decreti la necessaria ricognizione.
  • È di sua pertinenza, inoltre, tutto ciò che concerne le Prelature personali.

Con Decreto della Congregazione per i Vescovi, in data 22 febbraio 1985, è stato costituito nell’ambito del medesimo Dicastero l’Ufficio Centrale di coordinamento pastorale degli Ordinariati Militari. Esso ha tra i suoi compiti quello di seguire l’attività degli Ordinariati Militari dei diversi Paesi e di favorire, tra di loro, proficue relazioni mediante un interscambio di programmi e di esperienze per un più efficace coordinamento della pastorale fra i militari.

Con la pubblicazione del Direttorio per la visita «ad limina», del 29 giugno 1988, è stato istituito in seno alla Congregazione dei Vescovi l’Ufficio di coordinamento delle visite «ad limina Apostolorum». Informato dalla Prefettura della Casa Pontificia circa il calendario delle visite dei vari gruppi di Vescovi, esso tratta le questioni riguardanti la preparazione e lo svolgimento delle visite stesse e, in particolare, il programma e l’orario delle celebrazioni e degli incontri romani dei Vescovi, nonché i rapporti con i Dicasteri interessati.

La Congregazione per i Vescovi, proseguendo l’iniziativa cominciata nell’anno 2000 e in collaborazione con la Congregazione per le Chiese Orientali, promuove un incontro a Roma nel mese di settembre, per i nuovi Vescovi, nominati nel corso dell’anno. Queste giornate di formazione intendono favorire, per i nuovi Presuli, un momento forte di comunione con il Successore di Pietro e tra di loro, per condividere l’esperienza del dono della pienezza del sacramento dell’Ordine.

Per incarico di Papa Francesco, dal 2015 la Congregazione per i Vescovi, offre ogni anno un’occasione di incontro e di Ritiro Spirituale ai Vescovi che compiono cinque e sei anni di consacrazione. L’obbiettivo centrale dell’incontro è che ognuno dei Vescovi partecipanti, in un ambiente di vera fraternità e di sincero scambio sulle gioie, sulle difficoltà e sulle sfide del ministero episcopale, sia arricchito da una esperienza di autentica condivisione, così da ottenere una maggior consapevolezza della grazia e della responsabilità dell’episcopato.