Si celebra domenica 13 novembre (XXXIII del Tempo Ordinario) la VI Giornata Mondiale dei Poveri, che Papa Francesco ha dedicato al tema “Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cfr 2 Cor 8,9)”. Il Pontefice, a partire dalla tragica attualità del conflitto in Ucraina, dall’insensatezza della guerra più volte definita dal Santo Padre “una pazzia”, individua tre percorsi per vivere la solidarietà responsabile.

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Il primo è quello di rifiutare ogni forma di “rilassatezza che porta ad assumere comportamenti non coerenti” e dice che questo “è un tema che ritorna spesso nel magistero del Papa, perché è una condizione culturale frutto di un esasperato secolarismo che rinchiude le persone all’interno di una muraglia cinese senza più senso di responsabilità sociale, con l’illusione di vivere un’esistenza felice ma di fatto effimera e senza fondamento”.

 

Il secondo percorso è quello di assumere la solidarietà come forma di impegno sociale e cristiano: “La solidarietà – dice papa Francesco – è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà…”. Molti Paesi negli ultimi decenni, afferma il presule, hanno fatto progressi grazie a politiche familiari e progetti sociali, è giunto quindi il momento della condivisione di questo “patrimonio di sicurezza e stabilità”, perché nessuno abbia a trovarsi nell’indigenza. Centrale in questo spirito di condivisione il valore che si dà al denaro e l’uso che se ne vuole fare.

Il terzo passaggio è la proposta contenuta nel titolo di questa VI Giornata Mondiale dei Poveri. È tratto dalla seconda Lettera di Paolo ai cristiani di Corinto: Gesù Cristo si è fatto povero per voi. Il contesto della Lettera dell’apostolo è quello della raccolta di fondi per sostenere i poveri della comunità di Gerusalemme. Ieri come oggi è importante dare continuità alla generosità. “La solidarietà, in effetti, è proprio questo – prosegue papa Francesco nel messaggio – condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà […]. Come membri della società civile, manteniamo vivo il richiamo ai valori di libertà, responsabilità, fratellanza e solidarietà. E come cristiani, ritroviamo sempre nella carità, nella fede e nella speranza il fondamento del nostro essere e del nostro agire.