Chiama a raccolta l’intera popolazione di Menaggio il Comitato, nato nel febbraio 2021 per opporsi a quello che contesta essere il “progressivo smantellamento del presidio ospedaliero “Erba-Renaldi””.
L’appuntamento è per sabato 15 aprile, alle ore 10, in piazza Garibaldi, a Menaggio.
«L’ospedale di Menaggio è un punto di riferimento pubblico per tutta la sponda ovest del lago di Como e tale deve rimanere – spiega Giovanna Greco, portavoce del Comitato -. A oggi, abbiamo perso 3 reparti e 35 posti letto su 77 con un danno enorme alle comunità del territorio. Davanti alla demolizione dei servizi al cittadino noi lanciamo un SOS: salviamo il nostro ospedale e proteggiamo la sanità pubblica».
«I fatti parlano chiaro – prosegue la portavoce – abbiamo perso i reparti di psichiatria, rianimazione, chirurgia-ortopedia ridotte all’osso e lo stesso Pronto Soccorso non risponde ai requisiti di emergenza-urgenza. Mancano medici, mancano infermieri. Che tipo di assistenza possiamo dare a un territorio dai bisogni complessi con alcuni servizi essenziali ridotti al minimo? Noi non ci rassegniamo: i cittadini chiedono che l’ospedale di Menaggio rimanga pienamente operativo. Vogliamo una medicina di prossimità, senza essere costretti a guidare per chilometri e chilometri verso l’ospedale Sant’Anna di San Fermo o il Moriggia Pelascini di Gravedona. Ancora una volta faremo sentire la nostra voce: nessuno tocchi l’Erba-Renaldi».
«L’ospedale di Menaggio non chiuderà – risponde il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi – e lo testimoniano gli investimenti e i cantieri aperti. Nel corso degli anni e in particolare negli ultimi, prima per la pandemia e poi per la guerra, il mondo è stato stravolto. Oggi, in tutto il Paese, non solo in Lombardia, scontiamo una carenza di personale medico e questo impone un ripensamento delle attività e dei servizi in modo che siano sostenibili. L’ospedale che c’era a Menaggio negli anni Novanta non esiste più, è un fatto e gli interventi oncologici così come tutti gli interventi complessi saranno eseguiti al Sant’Anna. Con le Case di Comunità i cittadini saranno aiutati a trovare una risposta ai propri bisogni e nessuno sarà abbandonato».