Tutto pronto all’oratorio di Delebio (So) per l’Assemblea diocesana della Caritas diocesana in programma domani, sabato 27 maggio, a partire dalle ore 9. Un’occasione speciale in cui verranno ricordati i 50 anni dalla fondazione.

Erano i primi mesi del 1973 e l’allora vescovo di Como, monsignor Felice Bonomini – sulla scia del mandato di papa Paolo VI – diede incarico a don Plinio Bottinelli di procedere all’istituzione e all’organizzazione della Caritas diocesana, facendo tesoro delle altre esperienze caritative che anche a livello comasco avevano tracciato un solco importante, come i centri POA (Pontificia Opera di Assistenza), operativi durante la guerra e l’immediato dopoguerra con ben 17 strutture sul territorio lariano, e successivamente i centri ODA (Opera Diocesana di Assistenza).

A destra il primo direttore Caritas don Plinio Bottinelli

Da allora sono trascorsi cinquant’anni e la Caritas ha conosciuto profonde trasformazioni, pur rimanendo sempre fedele a quel mandato, impresso nel primo articolo del suo statuto: essere prima di tutto «un organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, e delle comunità minori specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica».

Quella di sabato 27 maggio a Delebio (So) sarà una giornata intensa in cui ritrovarsi per condividere e raccontarsi alla luce del mezzo secolo di presenza nella Diocesi di Como. Saranno presenti il cardinale Oscar Cantoni, che presiederà la Messa alle ore 11.30 (visibile anche in diretta streaming sul canale YouTube de “Il Settimanale della diocesi di Como”), il professor Davide Boniforti, psicologo di comunità e docente dell’Università Cattolica, e la vicedirettrice di Caritas italiana, Silvia Sinibaldi.

Nel corso dell’Assemblea verrà anche presentato per la prima volta un documentario che racconta questi 50 anni, a cura del videomaker Andrea Rossini e dell’équipe comunicazione della Caritas diocesana.

«Compito della Caritas, oggi come ieri – riflette il direttore Rossano Breda – non è primariamente quello di organizzare attività o servizi, ma di animare la comunità cristiana ad essere segno ed espressione dell’amore di Cristo. Una funzione pedagogica che è iscritta nel nostro statuto e che in queste cinque decadi si è incarnata grazie alle testimonianze di molti: penso ai grandi esempi di carità cristiana espressi da figure come don Renzo Beretta e don Roberto Malgesini, ma anche ai tanti volontari e operatori che in questi anni hanno dato il loro contributo. Ricordo con affetto i direttori che mi hanno preceduto: don Plinio Bottinelli, don Battista Galli, don Daniele Denti e il diacono Roberto Bernasconi». Secondo il direttore quella di Caritas è una storia «che non solo va ricordata, ma soprattutto ringraziata perché siamo figli di questo cammino».

Per l’occasione Il Settimanale ha preparato uno speciale di sei pagine in uscita con il numero di questa settimana. (Acquista una copia qui) 

 

«Raggiungere un traguardo così significativo – osserva il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni – ci sprona a essere felici per una ricorrenza che non dobbiamo dare per scontata. Questo compleanno è un tempo opportuno per guardare il percorso fin qui fatto e, soprattutto, per sognare il futuro. Uso questo verbo, “sognare”, perché la Caritas, nella sua concretezza, deve essere capace di profezia. Il contatto quotidiano con tante persone – nei servizi offerti ogni giorno, negli itinerari formativi, nella vicinanza a parrocchie e vicariati, nel dialogo con le altre Caritas in tutta Italia –, permette a operatori e volontari di essere esperti in umanità. Di più: in fraternità… La nostra Caritas diocesana incarna una forma molto alta di servizio al prossimo: prima di tutto con il suo esserci, sempre; in secondo luogo, con il suo mettersi in ascolto, che è il punto di inizio di ogni forma di dialogo. Solo quando si guarda l’altro, si accoglie la sua parola, non si giudica la sua fragilità – in qualsiasi modo si manifesti – si è in grado di comprendere e, magari, anche di prevenire richieste e bisogni. Il mio augurio alla Caritas – conclude il cardinale Cantoni – è innanzitutto un grazie, per tutto quello che la Caritas è e fa. Sappiamo bene quanto il nostro territorio sia vasto e differenziato e, pur nella certezza che tutto è perfettibile, la Caritas sa rispondere a tante esigenze. Auguro a tutti di avere il cuore gonfio di speranza, lo sguardo animato dalla misericordia e i gesti ricolmi di tenerezza».