A 30 anni dal genocidio in Rwanda, 800 mila morti in cento giorni, una sopravvissuta alla terribile strage tra civili, Yolande Mukagasana, testimonierà tra noi l’orrore, ma anche la forza del perdono e della riconciliazione.
Yolande ha perso il marito e i tre figli nel genocidio e lei stessa era nella lista delle persone da uccidere con il machete, considerata “uno scarafaggio”, nonostante fosse infermiera al servizio dei malati e dei più fragili. Di etnia Tutsi, emarginata per la sua cultura e la sua autonomia, fu salvata da una donna Hutu, cioè da un’esponente dell’etnia avversaria a rischio della propria vita, mentre il massacro lasciava indifferente il mondo intero.
Yolande, già candidata al premio Nobel per la Pace e che ha ottenuto il riconoscimento della menzione Unesco per l’ educazione alla Pace, presenterà la sua esperienza alle ore 14.30 di lunedì 22 aprile nell’Aula Magna del Liceo Terragni di Olgiate Comasco e alle ore 20.45 nel salone parrocchiale di via Monsignor Tam, 1 ad Uggiate con Ronago.
Il dibattito sarà condotto da Michele Luppi, giornalista de “Il Settimanale della Diocesi di Como” e da Paolo Sormani, presidente di “Variopinto”, l’organizzazione di volontariato che da tempo segue numerosi progetti scolastici ed educativi in Rwanda.
Gli incontri con Yolande sono stati promossi da “L’Urlo della Terra”, Bottega del commercio equo – solidale con sede ad Uggiate con Ronago e punto della rete di solidarietà con il Rwanda. I volontari si recano diverse volte durante l’anno nel lontano paese africano per accompagnare il cammino intrapreso insieme alla popolazione rinata e in crescita, dopo tanto dolore.
Per informazioni: Bottega “L’ Urlo della Terra” 031 803103 – mail : urlodellaterra@gmail.com
AUTRICE DEL LIBRO “LA MORTE NON MI HA VOLUTA”
Yolande è un’infermiera, una donna emancipata. Yolande è sulla lista nera degli hutu. Scappa nella foresta, tra i gorilla, con tre bambini e suo marito. Ogni notte, con i machete, migliaia di tutsi vengono massacrati in quello che passerà alla storia come il genocidio del Ruanda. L’Occidente resta a guardare, mentre Yolande perde i suoi figli e suo marito. Ma lei sopravvive, perché la morte non l’ha voluta. Questo libro è una terribile testimonianza di una donna che non ha taciuto nonostante l’orrore. Una storia cruda, senza filtri, senza pietà. Una mamma, una moglie, un’esule che non ha mai smesso di amare la propria terra.
“La morte non mi ha voluta, cento giorni un milione di morti” è stato pubblicato in Italia da La Meridiana nel 1998. Il volume è stato ristampato nel 2019 dall’editore Marotta e Cafiero (250 pg, 15 euro).